1. Il proibito con la collega


    Data: 14/09/2017, Categorie: Etero Autore: Kinglove, Fonte: RaccontiMilu

    ... dell'infermeria. Io scendo e ti aspetto; scendi tra 3 minuti per non dare nell'occhio".Leggendo quella mail, lo stomaco si contorse e, mentre stavo per risponderle, i polpastrelli cominciarono a sudare ma la risposta restò nella tastiera perché la vidi incamminarsi nel corridoio, a passo spedito. "Non stava scherzando ! Lo vuole davvero !" pensai mentre cercavo di mimetizzare l'agitazione concentrandomi sui gesti del mio corpo "Fai come se nulla fosse, comportati come hai sempre fatto, controlla i movimenti" mi imponevo di pensare, perché la voglia maturata nel tempo stava per essere soddisfatta, non scordando che c'era il grosso rischio d'essere beccati.Aspetto qualche minuto ed esco dall'ufficio. Un lungo corridoio porta alle scale che conducono al piano terra. Un altro lungo corridoio porta agli spogliatoi e all'infermeria. Sono agitato, ho il corpo in tensione e per fortuna non incontro nessuno perché son certo avrei la voce impastata e tremolante.Arrivo alla porta, che &egrave stata sapientemente lasciata accostata. Davanti a me, nessuno. Mi giro indietro, dietro ci sono 3 porte d'ufficio e chiunque potrebbe uscire in quel momento e si sarebbe di certo chiesto per quale motivo andassi in infermeria, tra l'altro aperta e io non potevo averne le chiavi. Nessuno anche dietro. Entro, richiudo la porta. Sento il cuore battere forte, c'&egrave un'altra porta da aprire prima d'essere all'interno della sala per gli infortunati. Un respiro profondo, apro e lei &egrave in fondo ...
    ... alla stanza, in piedi a guardare i medicinali. Mi vede e viene da me. Le vado incontro e ci fiondiamo in un bacio selvaggio, con le lingue che si cercano subito, sento le labbra bagnate, quasi fino al mento. Le palpo il culo, grosso ma incredibilmente sodo. Mi diceva che faceva tante camminate e nuoto ma non pensavo che quel fondoschiena largo e voluminoso, potesse essere così duro. Siamo eccitati e vogliosi, mi ritrovo con i pantaloni che stringono il cazzo. Mi eccita il momento, mi eccita la follia d'esser lì; la spingo contro il lettino, che si sposta. La sposto allora verso un tavolo, il suo culo contro lo spigolo ma come primo incontro poteva bastare, ci serviva confermarci che anche l'altro avrebbe reso concreto quello che poteva sembrare solo desiderio espresso. Mi stacco e la guardo, la bacio, un bacio a stampo...e poi nuovamente avvinghiati in un bacio umido. Le prendo la testa tra le mani, i denti si scontrano, un contatto che quasi ci sveglia e ci riporta alla realtà. "Basta così, torniamo in ufficio" mi dice Pam. Cazzo, tornare in ufficio. Come ? Ci organizziamo che io esco per primo, lei chiude la porta e poi esce dalla porta che dà all'esterno. Il problema &egrave che l'uscita &egrave sul corridoio e dall'interno non vedo se c'&egrave qualcuno che lo sta percorrendo. Cerco di sentire se ci sia qualcuno che cammina; nessun rumore ma questo non può dare la certezza che sia deserto. 3 secondi ancora ed esco. 1...2...3 apro la porta di scatto, esco al volo. Nessuno ! ...