1. Il proibito con la collega


    Data: 14/09/2017, Categorie: Etero Autore: Kinglove, Fonte: RaccontiMilu

    ... E' andata bene. Lei richiude la porta dietro di me e sento la chiave che gira. Ora devo tornare in ufficio e sono ancora frastornato dall'incontro. Devo passare davanti ad altri uffici e devo risultare il più naturale possibile. Cerco di riprendere la respirazione normale prima di tornare al mio posto e la camminata che sono obbligato a fare mi &egrave utile per fare questo. Salgo al mio piano, passo di fianco al bagno e l'agitazione non mi aveva fatto pensare ad una cosa ovvia: entrare in bagno, prendere tempo prima di farmi vedere dai colleghi. Mi guardo allo specchio, solo un piccolo segno rosso vicino alle labbra. Mi bagno e sono tutto umido di saliva. Anche l'odore della saliva da togliere, non ci avevo pensato ! Ho comunque il tempo di sistemarmi per bene e torno così tranquillamente in ufficio.Lei però non la vedo salire, non vorrei fosse successo qualcosa. Ricevo per fortuna una sua mail, allarmata "sono andata in bagno, sono tutta rossa in faccia. Per fortuna in ufficio non c'&egrave nessuno. Fai attenzione la prossima volta !".La prossima volta ? E quando ?Il giorno dopo rifacciamo la pazzia, stessa procedura, ma stavolta Pam mi fa una sorpresa. Non mi aspetta in fondo alla stanza ma subito dietro la porta. La richiudo e mi spinge contro. Cerca il mio cazzo, subito. Il tempo non &egrave molto ma capisco bene cosa vuole. Neanche a farlo apposta, quel giorno non avevo la cintura e questo le permette di abbassarmi i pantaloni facilmente. Mi passa una mano sui boxer, ...
    ... che si stavano già gonfiando appena entrato in infermeria e che denotano un'erezione pressoché completa al contatto con la sua mano. Abbassa i boxer e il cazzo svetta, con le vene già risaltate e la cappella gonfia. Lo prende in bocca, quasi non lo facesse da una vita. I capelli danno fastidio, li sposta tutti di lato, spostando un poco anche la bocca per darmi una completa visuale della sua sapienza con le labbra. Succhia la cappella...la lecca con la punta della lingua e poi tutto il cazzo finisce nella sua bocca, tutto fino alle palle. Comincia a muoversi con la bocca, non usa le mani ma solo la testa che si muove ritmicamente; si stacca e si passa la lingua sulle labbra, deglutisce. Ha la faccia paonazza, mi guarda e sorride. Il pompino finisce lì, non vuole farmi venire ma il mio cazzo &egrave teso. Scambiamo 2 parole, le chiedo se le piace e lei mi sussurra "&egrave reattivo, temevo non ti piacesse e non reagisse. Sono contenta ti faccia un bel effetto".Le giornate proseguivano con un pensiero fisso: cercare momenti e posti dove incontrarci clandestinamente. E si tendeva ad alzare l'asticella del rischio: non solo infermeria ma anche l'archivio, la mensa, un paio di volte mi venne a trovare in ufficio in pausa pranzo: la prima volta io stando seduto, guardavo che non arrivasse nessuno in corridoio e le palpavo il culo, mentre la seconda volta, sempre più spudorati, in piedi a baciarci, sfidando la sorte che non arrivasse un collega che mai avremmo visto prima che lui ...