Il proibito con la collega
Data: 14/09/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Kinglove, Fonte: RaccontiMilu
... vedesse noi.Questa storia doveva evolversi, volevo vedere come fosse nuda: le proposi il bagno degli uomini ma lei rifiutò categoricamente "Certe cose lì, no !". "Pam, ma a te di tutto questo cosa piace ? Cosa sta diventando questo rapporto ?" e a queste domande che periodicamente le facevo, lei rispondeva sempre "Mi piace il proibito, fare cose che non si possono fare ma stai tranquillo, non voglio entrare nella tua vita. Non mi voglio fidanzare con te, è solo desiderio fisico e tu mi piaci".Dopo un mesetto decidemmo di dare una svolta: prendemmo entrambi lo stesso giorno di ferie e decidemmo di vederci tra le sue mura domestiche. Feci un po' fatica a trovare la sua casa, nascosta in un reticolo di vie. "Non suonare e non prendere l'ascensore, nessuno deve accorgersi che ci sei" mi disse appena parcheggiai la macchina. Al quarto piano, trovai la porta di casa sua accostata, entrai e la vidi al centro del salotto. Stavolta il nostro incontro era quindi in un ambiente più intimo, sapevamo che stavolta non c'era la fretta ad accorciare i nostri desideri e c'era un'agitazione differente. Iniziammo a fare come se niente fosse, lei mi fece vedere la casa, aveva un bel acquario e un divano grande a forma di L. Sulle pareti, un paio di foto che la ritraevano con un ragazzo, sempre lo stesso. "Chi è costui ?" "Un mio ex" la sua pronta risposta. Arriviamo in cucina, la guardo distrattamente, nell'aria c'era la voglia reciproca ma l'attesa si prolungava, si parlava senza ...
... sapere bene cosa si dicesse e si ascoltava senza ricordare le parole sentite. Così, dal nulla, mentre mi dice che il frullatore gliel'ha regalato sua madre, la bacio, con forza, bagnandoci le labbra, come di consueto, in maniera esagerata, animalesca. Stavolta le mie mani non si fermano sul suo seno ma le sollevano la maglia, mostrando un grosso reggiseno bianco. Le tolgo la maglia, dei rotoli di carne attorno sulla pancia ricadono sui suoi jeans "Aspetta, seguimi" ed andiamo nella sua stanza, blu ed in penombra con la tapparella abbassata quasi completamente. Ci spogliamo con foga, intrecciandoci con le braccia. Buttiamo i vestiti in giro per la stanza, io voglio prendere quel corpo. Nuda, mostra una folta peluria bionda. Mi fiondo tra le sue gambe, c'è odore di pipì che mi sorprende, mi ferma per un secondo ma solo per il gusto di respirare a pieni polmoni. E' selvaggia, poco curata, ma la sua figa è già gonfia e molto bagnata. Abbiamo tempo ma abbiamo fretta, troppa attesa per quel momento. Lecco e la masturbo con due dita, lei ansima, volgarmente. Le gambe robuste spalancate, le sue labbra spalancate. Mi sentivo in obbligo ad andare prima sulla sua fonte ma la mia curiosità era vedere quel seno che era calamita per gli occhi di ogni maschio. L'areola grossa, proporzionata al suo seno, rosea, con capezzoli piuttosto turgidi. Mi ci fiondo, la mano non contiene completamente la mammella mentre il capezzolo in bocca è duro e si allunga mentre lo mordo coi ...