50 incredibili secondi: la fottuta di emanuele 1.2
Data: 14/06/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: honeybear
La vita di Emanuele tornò a scorrere entro i soliti binari: lezioni da frequentare, esami da preparare, allenamenti in piscina, qualche uscita con gli amici.
Il ricordo di quanto successo al centro medico tuttavia, tornava a stuzzicarlo con una certa frequenza. Soprattutto sotto la doccia. A casa come in piscina. Qui tra l’altro, faceva regolarmente in modo di essere l’ultimo a lavarsi: aveva infatti preso l’abitudine di toccarsi e masturbarsi sotto la rilassante pioggia d’acqua bollente. E le sue mani non si limitavano certo a lisciare il suo pelo ed il bell’uccellone. Le dita birichine, una volta finito di tormentare la cappella, prendevano la strada per il buchetto sul retro. Indugiavano a lungo, da sole o in compagnia, dentro, fuori e roteando, fino a che il suddetto pisellone non rispondeva venendo… Spesso non gli occorreva nemmeno terminare l’opera a mano: l’eiaculazione era conseguenza della stimolazione anale.
Gli incontri con Alberto dunque avevano lasciato il segno… E non solo fisicamente!
È al termine dell’ultima vasca giornaliera che Mauro, il suo allenatore, lo convoca in ufficio:
“Tieni – e gli porge una cartelletta – queste sono le ricevute delle vostre visite mediche, vidimate e firmate dalla società. Dovresti gentilmente portarle al centro medico e lasciarle alla segretaria”.
“Va bene, nessun problema. Quando…”
“Anche ora se puoi. Se non sbaglio sei di strada mentre torni a casa – guarda l’orologio - Ce la dovresti fare, l’orario di ...
... chiusura è alle 19.00. Ma in genere c’è sempre qualcuno che si ferma fino a tardi…”
E lui sa bene che è così… Sarà per questo che il cuore sussulta. E che anche più in basso qualcosa si muove.
Emanuele comincia a sperare…
“Levati quell’espressione idiota dalla faccia!” lo rimprovera Mauro. Ma il ragazzo non lo sente: è già altrove…
Ore 18,30 centro medico. Sveva, la segretaria, compone un numero interno: “Dottore, se non ha bisogno di me, io andrei. Mi ha chiamata mio marito dicendomi che il bambino non si sente bene.”
“Vada pure signora. Finisco di compilare le cartelle degli ultimi due pazienti in attesa e me ne vado anch’io. Sì… sì, penso io a chiudere, come al solito. A domani… E mi faccia sapere di suo figlio”.
‘Bene, ed ora finiamo con le scartoffie, così poi mi levo dai coglioni…’
Seduto alla scrivania, Alberto si mette a compilare l’ennesima serie di moduli. Inavvertitamente la sua mano scende a toccarsi. Ha già una mezza erezione.
Pone sui documenti le firme necessarie e li porta ai pazienti in sala d’attesa per consegnarglieli.
Salutandoli calorosamente li accompagna alla porta. Che pensa di richiudersi alle spalle… Solo che sulla soglia compare Emanuele. Il suo fisico prestante è vestito di un paio di bermuda blu ed una polo azzurra attillata: nell’insieme davvero molto molto sexy.
L'aria si fa improvvisamente afosa e caldissima; eppure dalle finestre aperte soffia una leggera brezza che agita le cime degli alberi nel tramonto ...