I porcellini e le porcone
Data: 14/09/2017,
Categorie:
Incesti
Autore: rococo, Fonte: RaccontiMilu
Eravamo compagni di scuola di lungo corso io e Gianluca, eravamo stati insieme dalle scuole materne alle superiori, eravamo insomma come due fratelli. Lui veniva spesso a casa mia, ma ancora più spesso ero io a casa sua. Ad entrambi piaceva la madre dell�altro, Gianluca ero forse più timido di me e si conteneva anche nelle parole quando parlava di mia madre Silvana; io invece gli parlavo liberamente di sua madre Valeria, della quale peraltro si diceva in paese fosse molto facile e calda, anche se non sapevamo si trattasse solo di voci messe in giro da malelingue invidiose.Un pomeriggio mentre i suoi non c� erano, eravamo insieme nella sua cameretta e, tolti i pantaloni, come spesso accadeva avevamo cominciato a segarci all�unisono facendo la gara a chi resisteva più a lungo. Al culmine dello sforzo sentii che Gianluca sussurrava quasi a labbra serrate:�Mamma, sììììì!!!��Ebbi un attimo di sconcerto: che Gianluca si scopasse la madre? Evocata all�improvviso e per di più in un contesto di morbosità incestuosa, immaginai in quel momento che sua madre stesse ingoiando il cazzo di Gianluca ed esplosi in una sborrata copiosa.Persi la sfida, perché venni qualche secondo prima di lui, ma ancora turbato dalle parole che gli erano sfuggite, chiesi subito a Gianluca, fidando del fatto che tra noi non c� erano segreti (o almeno così credevo):�Senti, ma hai provato qualche volta a immaginare di scopare tua madre?�Mi risposi un po� bruscamente:�Ma che dici? � sei pazzo?��Ma dai� no, una ...
... bella giumenta come quella �. ��Guarda, se lo avessi fatto te l�avrei detto...�Chiudemmo la parentesi sbrigativamente, anche se il modo con cui aveva reagito mi aveva lasciato un po� interdetto.Il giorno dopo tornai a casa sua, ero in anticipo di una mezz�oretta, ma stavolta affacciandomi dalla finestrella dell�atrio di casa restai di sasso: di lì si intravedeva bene il salotto e scorgevo Gianluca di spalle in piedi mentre la madre in ginocchio lo spompinava avidamente.Restai scioccato, mi ritrassi e aspettai un paio di minuti prima di suonare il campanello. Venne ad aprirmi Gianluca con un� aria sbattuta da far paura:�Che c� è? non ti senti bene?.... hai una faccia scoppiata!�.�No, è il caldo, oggi si muore... dai, entra!�Entrai, salutai di sfuggita la madre che si era affacciata sulla porta della cucina e ci fiondammo con Gianluca nella sua cameretta. Ma, appena entrato, non resistei dal riprendere il discorso interrotto il giorno prima:�Sai, ha una bella bocca tua madre!.... sai che belle pompe farà!...��Ma cosa dici?... Guarda che stai parlando di mia madre�.��Mica ti sarai offeso! � guarda che il mio è un complimento!... L�ho detto perché credo che tu ne sai qualcosa���Ma che vuoi dire?... non capisco�.��Dai, tra di noi non ci sono mai stati segreti �. Pensi che non ti ho visto quando poco fa le sborravi in bocca?�.�Seguì un silenzio irreale, non si sentiva una mosca volare Gianluca era rosso porpora in viso, balbettava, cercava di scusarsi:�Scu �. scusami, Ale�. vedi �. ...