1. Appesa al soffitto e Stuprata in culo


    Data: 16/06/2018, Categorie: pulp, Autore: Patrizia V.

    ... futte da du ommeni… Faccio una smorfia: - Sono una ricca sgualdrina, cos’altro dovrei fare? La risposta non le piace affatto. Vuole sapere per chi lavoro e perché li sto spiando: non la beve che sono solo una ricca turista annoiata e un po’ zoccola. Io ricomincio a piangere, e il dolore alla testa aiuta a farmi spuntare qualche lacrima, ma Susan non si lascia ingannare dalla mia scena. Prende una pistola: una vecchia Colt a tamburo, e me la punta contro. - Per chi worki, ah? Spikka, now! Fa sul serio? Io piagnucolo che non so di cosa parli. Susan spara. Il colpo mi passa vicinissimo alla testa. Rolf s’incazza: il colpo di pistola potrebbe richiamare la polizia… Le toglie la pistola di mano e le dice che ci pensa lui a farmi parlare. Come? Beh, affari suoi… Susan fa un’altra smorfia: pensa che il tipo voglia solo divertirsi ancora con me, e probabilmente ha ragione. Rolf insiste, e alla fine Susan scrolla le spalle e accetta di fare come dice lui. Finalmente parlano abbastanza liberamente fra loro, convinti che io non capisca una parola… In effetti lei è davvero dura da capire, ma alla fine riesco a seguire qualcosa: lei adesso prende il gippone e porta l’attrezzatura alla Marina. Bertrand la aiuterà a portare tutto a bordo con la protezione del buio per attirare meno l’attenzione, così di primo mattino partiranno per le isole. Rolf rimarrà al garage e avrà cura di me… Che caro, gli sono davvero piaciuta. Poi Susan chiede una cosa che non capisco, e Rolf scrolla le spalle. ...
    ... - Un centinaio di metri a ovest di Dragonada, poco a nord del canale, a trenta metri di profondità: proprio come dicevano le carte di Bertrand. Bingo! Ora però devo uscirne viva per raccontarlo all’Agenzia… Altra domanda, e Rolf conferma che Bertrand ha il punto esatto sulla mappa. Lo stronzo invece di cercare ha preferito fottersi la sgualdrina (me) mentre lui scandagliava il fondale, ma almeno mi ha tenuta fuori dai piedi… Sì, sì, ci penserà lui a me: Susan non deve preoccuparsi di niente. L’italo-americana fa un’altra smorfia (le vengono bene, col nasone che si ritrova), annuisce e raccoglie il suo giubbotto da terra. Poi abbraccia Rolf, e i due si baciano velocemente: lui le palpa saporitamente il sedere, poi lei si scrolla e se ne va sbattendo la porta. Rolf sospira, poi si gira verso di me e fa un bel ghigno: - OK, sgualdrina: ora siamo soli, tu e io… Forse dovrei sentirmi lusingata per il desiderio di Rolf di restare solo con me, ma francamente avrei preferito essere lasciata in pace. Anche perché le intenzioni del biondone non sembrano molto galanti. A parte i sandali e l’orologio da polso, sono nuda: al mio vestitino ci ha pensato Susan, e adesso i resti stracciati sono sotto ai miei piedi penzolanti. Rolf mi gira intorno guardandomi con attenzione, e mormora qualche apprezzamento in inglese che non dovrei comprendere ma che tutto sommato gradisco: commenta la mia tintarella integrale, gli addominali pronunciati, i muscoli delle gambe e delle braccia… Dice che devo ...
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