1. Una botola per paolo


    Data: 17/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Honeymark

    ... alterata dall’eccitazione. – Vengano allargate le gambe per le caviglie in modo che gli operanti le possano vedere sesso e ano.
    
    Immaginammo cose avesse dovuto provare il giovane sotto tortura a sentirsi dire una cosa del genere. I due valletti andarono a legarle a ognuna delle caviglie un elastico di quelli che si usano per i portapacchi delle auto. Poi andarono a fissarli in due anelli posti ai lati della pedana. In questa maniera le gambe venivano tenute larghe senza forzare troppo. Infatti, Paolo poteva tenere le gambe strette, ma alla lunga non ce la faceva e doveva lasciarle andare e mostrarci tutto. Fantastico, le avevano proprio studiate tutte…
    
    - Step numero cinque, - disse, dopo aver calcolato il tempo necessario. - gli operanti possono toccare il sottoposto nelle intimità e divertirsi come credono.
    
    Ci buttammo sul poverino e io cercai subito il buco del culo, mentre le due donne si misero a lavorargli l’uccello. Era evidente che lo volevano vedere rizzato e lui temette proprio l’erezione cominciando a dimenarsi per la vergogna. Riusciva a muovere le gambe, ma poi doveva lasciarle allargare alla nostra mercé. Una scena che avrebbe fatto resuscitare l’uccello di un gay morto.
    
    Pian piano si lasciò sopraffare dalla necessità di sopravvivere e potemmo goderci le palpate in tutta serenità. Le due donne riuscirono così a farglielo andare in erezione e cominciarono a masturbarlo stando attente a non farlo venire.
    
    - Gli step numero 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 e ...
    ... 12 sono disposizione degli operanti, che potranno frustarlo due volte a testa con il gatto a nove code. Un colpo sul culo e una sul pene.
    
    Stavolta i valletti dovettero organizzarci, altrimenti avremmo fatto casino. Ci diedero un gatto a nove code a testa, poi il ragazzino ci fece vedere come dovevamo colpirlo. Il ragazzo si inginocchiò per poter dare un gran passante col gatto al culo del povero Paolo. Sentimmo l’urlo soffocato al piano di sopra e vedemmo le natiche sbattere come per scrollarsi di dosso il colpo ricevuto.
    
    - Non cominciate prima che io dia l’ordine, - disse Marika dall’altoparlante. – I colpi vanno contati e contabilizzati.
    
    Il ragazzino prese il microfono, che non avevo notato, poi disse al piano i sopra che era un colpo fuori dal conteggio.
    
    - E’ solo per mostrare come devono fare, signora. – Disse lui. – Ne dovrà ricevere un altro davanti da parte della mia collega, dopodiché può riprendere la conta.
    
    - Capisco, - rispose Marika dall’altoparlante. – Fate il vostro lavoro.
    
    Intanto la ragazzina si era già portata davanti all’uomo pendente col cazzo all’insù. Quando il collega le fece cenno di sì con la testa, caricò il braccio e diede un passante di gatto sul cazzo di Paolo, che per fortuna – appunto - era in erezione.
    
    Sentimmo il lamento e ci gustammo le sforbiciate che dava con le gambe tenute larghe dagli elastici.
    
    - Ora può cominciare la conta, signora. - Disse il ragazzino al microfono. – Quaggiù siamo pronti.
    
    - Il primo vada in ...
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