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Una botola per paolo
Data: 17/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Honeymark
... postazione. – Ordinò Marika. Una donna si portò davanti senza chiedere a nessuno, ma nessuno obiettò. Il valletto la sistemò al posto giusto e poi si allontanò. - Via! – Era l’ordine dall’altoparlante. Lorenza caricò la frusta e colpì anche il cazzo con un passante magistrale che riecheggiò nella sala. - Ahhhhhh! – Era l’urlo della vittima che arrivava a noi ovattato. Io vidi il culo sobbalzare. Le natiche sbattevano come se volessero applaudire il gatto a nove code che lo aveva punito. Sforbiciò nuovamente le gambe, per poi tornare sopito a mostrare tutto. L’uccello non dava segni di afflosciamento. Al bastardo piaceva… La donna ripeté la frustatona tra le natiche e il rumore fu davvero agghiacciante al punto giusto. La donna, quasi alterata dall’eccitazione, passò il gatto a me. Andai dove mi disse il valletto e con un certo cerimoniale diedi una sana palpata al culo, che scottava. Quindi mi misi in posa e colpii anch’io il culo con un passante poderoso. La reazione che ebbe fu fantastica. Anzitutto stavolta sentii chiaro il suo urlo, ma poi lo vidi sforbiciare le gambe come impazzito. Sperai di non averlo rovinato, ma mi avevano assicurato che in 24 ore sarebbe tornato normale. Mi portai davanti e, con un certo timore, gli colpii il cazzo vergognosamente in piena erezione. Provai una sensazione di potere vergognosa. - Si proceda! – Gridò Marika dall’altoparlante con la voce alterata dall’eccitazione. – Avanti! Toccò al maschio, che sembrava ...
... volersi vendicare perché lo colpì a due mani, guardando poi noi come per attendersi gli applausi. L’altro urlava e piangeva, ma l’erezione resisteva. Per finire toccò alla seconda donna, che – visibilmente eccitata anche lei – andò prima a strofinargli il gatto per poi colpirlo con gioia malvagia da entrambe le parti. E’ così che si fa. Mi domandai se fosse finito, ma dal conteggio mancavano ancora degli step… Cosa avrebbero escogitato? - Step numero 13 – Tuonò Marika nel pieno dei suoi poteri. – Il condannato sia sodomizzato con un cero. Ebbi l’impressione che Marika avesse pronunciato la frase con un malcelato piacere sadico. La ragazzina portò il cero su un vassoio e lo diede al suo collega. Il quale lo bagnò con una spugnetta intrisa d’acqua. - Acqua? – Osservai. – Ma non scivola abbastanza! - Vero, ma se usiamo il lubrificante poi gli esce. - Ha ragione. Guardai il culo - giocoforza disponibile - di Paolo e provai un senso vergognoso di piacere sordido generato dall’idea che l’amico sarebbe stato sodomizzato davanti a noi… E’ questo il piacere del sadico. Io non ho mai fatto nulla di sadomaso senza il consenso della sottoposta, mentre adesso mi trovavo ad assistervi nel vero senso del significato. Mi domandai se fosse etico provare quel senso di piacere e giunsi alla conclusione che se ero fatto così non era colpa mia. Quindi mi assolsi con magnanimità e mi misi in modo da potermi godere la scena. La inserviente impugnò l’uccello di Paolo per ...