1. un voyeur alla finestra


    Data: 17/06/2018, Categorie: Etero Autoerotismo Autore: gioialunavera, Fonte: RaccontiMilu

    Quella domenica mi svegliai che erano le dieci passate. Restai a letto un altro po�, mi piaceva poltrire al calduccio. Avevo voglia di coccolarmi, di volermi bene. Dopo una mezz�oretta, mi alzai e mi preparai un caffè, gustandolo bollente. Mangiai un paio di biscotti al cioccolato. Erano quasi le undici quando entrai in bagno. Mi feci una doccia tonificante, asciugai i capelli al sole, perché non si elettrizzassero. Poi mi depilai perfettamente le ascelle, e per avere una fichetta più ordinata, mi feci un po� di �barbetta� laterale, così il mio inguine era liscio, pulitissimo. Mentre facevo queste operazioni di bellezza, pensavo a Jean, e a come mi aveva conquistata in sole cinque volte che ci eravamo visti. Possibile che io fossi già così �presa� da lui? Cos�era che mi piaceva così tanto di quell�uomo?Ci pensavo, mentre mi massaggiavo il corpo con l�olio di mandorla. Io adoro l�olio di mandorla. Mia nonna Rina lo ha sempre utilizzato per rendere più morbida la pelle. Lei dice che è la migliore crema di bellezza, e vedendo il suo volto liscio e morbido, ancora oggi che ha 81 anni�bè, me ne sto convincendo anche io. Lo metto anche sul corpo, perché sia più vellutato: mi cospargo con questo olio, lo metto dovunque, lo massaggio un po� per farlo penetrare nella pelle, e poi, dopo una buona mezz�ora, mi passo sul corpo un telo di spugna asciutta, così mi toglie l�unto, ma non l�effetto lisciante.Anche quel giorno feci così, seduta sul bordo del letto. Pensavo a Jean mentre mi ...
    ... passavo l�olio sulle gambe, e ricordavo la sera prima: lui era venuto ad attendermi fuori dal negozio, nascosto in una viuzza laterale per non farsi vedere dalle mie colleghe. Io ero uscita dalla gioielleria poco dopo le 20,30, e mi ero precipitata verso il vicoletto che mi aveva indicato. C�era la sua macchina, ma di Jean nessuna traccia. Mi ero guardata intorno con aria confusa, ed ero tornata sulla strada principale, un po� preoccupata di restare sola in quel vicolo buio. Mentre mi chiedevo cosa fosse accaduto al mio uomo, il mio cellulare aveva squillato: era lui.�Cosa fai lì, cavallona mia? Perché non sei nel vicolo?�, aveva chiesto, con la sua voce calda e sexy. �Ho un po� paura � avevo risposto, guardandomi in giro -, ma tu dove sei?�. E lui: �Sono nascosto�. �Perché� �Perché mi piace guardarti � mi aveva spiegato -, mi eccita vedere cosa fai, mentre tu non mi vedi�. Un brivido mi aveva attraversato il corpo, così, quando lui mi aveva chiesto di tornare nel vicolo, gli avevo ubbidito. Lì il buio era fitto, rischiarato però da un paio di insegne: una era di una bottega di un ciabattino, l�altra di una piccola tabaccheria infondo alla strada. Camminavo lentamente, con il telefono all�orecchio, e Jean mi aveva chiesto di fermarmi vicino alla sua macchina. �Ma dove sei?�, avevo domandato, mentre raggiungevo la BMW. �Vicinissimo a te�, mi aveva risposto, ridacchiando. E poi mi aveva detto di seguire le sue istruzioni. L�avevo fatto, tenendo il telefonino attaccato all�orecchio ...
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