1. Le mie troie


    Data: 18/06/2018, Categorie: Incesti Dominazione / BDSM Autore: io e la troia, Fonte: RaccontiMilu

    ... talmente tante sparse per casa che non te la potrai cavare come oggi. Hai tempo fino a sta sera prima di andare a dormire per pensarci. Se accetterai dovrai venire da me prima di andare a dormire, baciarmi con la lingua e dirmi 'Sono la tua umile schiava pervertita e non aggiungere altro, nessun 'ma' nessun 'se'. Sta attenta, però, qualsiasi altra frase non sarà presa come un 'sì' e ne pagherai le conseguenze. Ora vai troia!!!"Mam: "Ma..."Marco: "Ho detto di andartene, puttana!"Mi alzo, mi sento sconfitta, mi sento completamente sopraffatta e impotente. La giornata è stata particolarmente lunga, ho svolto tutte le mie faccende con la testa fra le nuvole. Cercavo una soluzione un compromesso da proporre a Marco per distoglierlo da questa malsana idea. Quello che era certo era che non potevo permettere che Simone scoprisse un mio tradimento, qualunque fosse stato il prezzo da pagare, ma allo stesso tempo il solo pensare a mio figlio in senso sessuale mi procurava schifo per me stessa e conati di vomito. Cenammo, non sapevo più dove picchiare la testa, il termine era vicino. Simone venne più volte in cucina a darmi bacetti sul collo chiedendomi se era tutto a posto. Mentii dicendo che ero solo un po’ stanca. Mentre mi dirigevo verso camera di Marco arrivai persino a pensare di offrirgli 28.000 Euro, tutti i miei risparmi, e di pagargli anche una prostituta se era il sesso che voleva. Ero convinto che di fronte a una simile offerta il suo desiderio sarebbe barcollato. Mi sedetti ...
    ... sul suo letto. Mi guardava senza dire una parola, aspettava la mia risposta.Mam: "Ho pensato a una proposta, che ne dici..."Marco: "Zita troia!La tua risposta"Mam: "Aspetta, lasciami..."Marco: "Ho detto zitta!!!La tua risposta, solo la tua risposta, nessuna proposta, nient'altro che una risposta."I conati di vomito ricominciarono, non sapevo più che fare. Le lacrime scendevano in continuazione sulle mie guance. Non ebbi altra scelta. Mi avvicinai a lui, fu come se una scarica da 2.000 Volt mi attraversasse quando le nostre labbra si sfiorarono. Rimasi li ad aspettare una sua reazione a quel contatto a quella vicinanza delle nostre bocche semiaperte. Non mosse un solo muscolo, inconsciamente avrei voluto fosse lui a mettermi la lingua in bocca, mi sarei sentita più obbligata, più forzata a quel gesto. Dovetti essere io però ad aprire le sue labbra con la mia lingua. La mia nausea cresceva costantemente. Mi ricordo la schifosa sensazione di quella viscida lingua. Avevo messo la lingua in bocca a mio figlio e stavo cercando la sua lingua, seppur vittima di un ricatto. Improvvisamente mi sentii veramente troia come Marco mi aveva definita più volte in quei due giorni. Anche la sua lingua comincio a muoversi attorcigliandosi alla mia. Cominciai a concentrarmi unicamente sul bacio, dimenticando di chi fosse quella bocca. Furono secondi eterni cui seguirono poche parole che segnarono il resto della mia vita, di quella di Marco.Mam: "Sono la tua umile schiava pervertita”Mi alzai, mi ...
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