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Marino
Data: 19/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: LADY NOEMI
... a tanto charme. Amami sposami sono tuo avrebbe voluto gridargli ma la voce non gli usciva e un vuoto gli solleticava lo stomaco. Basto’ un cenno della testa e la mora prese le scale del palazzo piu’ vicino seguita ad un palmo da marino. I gradini alti e stretti, gli affannarono il respiro. Oppure no. Non erano le scale a stancarlo. Era l’emozione fortissima a stremarlo.Le gambe pesanti si sollevavano a fatica le mani sudavano e il cuore, il cuore gli batteva all’impazzata come quando da piccolo scappava tra i campi rincorso dalle donne che si divertiva a spiare nelle latrine. -mi chiamo joecy, questa e’ la mia casa. La voce anche la voce, con quelle dolci consonanti era sensuale. Marino fu scosso dai brividi. La amava, la amava tanto che aveva quasi paura di toccarla. Alzo’ la mano lisciandole i lunghi capelli, marino si protese in avanti cercando di baciarla sulle labbra. -che fai, sei pazzo. Io bacio solo il mio uomo e con un gesto rapido lo allontano’. Poi pero’ lesse lo smarrimento di un fanciullo che abitava quel corpo di vecchio con la pancia. Fece un sorriso dolce allungo’ le braccia mulatte lo strinse in un abbraccio. Allora marino le mise una mano dietro la nuca e lentamente le loro bocche si unirono in un bacio appassionato. Era un sogno. Una donna cosi’ bella che senza chieder soldi lo baciava in bocca. La stanza gli girava intorno, caddero sul letto avvinghiati, marino le sfilo’ la blusa ed incomincio a suggere quei capezzoli durissimi e scuri. Con la lingua ...
... li tormentava leccandoli voracemente, con i denti mordicchiava senza sosta l’aureola di quei seni soffici che non riusciva a contenere con le sue grosse mani. Joecy era divertita da tanta foga inaspettata e decise di prendersi una sosta tra una prestazione all’altra e di abbandonarsi a quel gioco che assomigliava all’amore. Marino era attento a non farle male con le sue grosse mani, e le usava con leggerezza usando le dita per tamburellare su ogni centimetro di quella pelle di mogano chiaro. Era lieve il suo tocco e joecy ritorno’ con la memoria alla nonna juanita che la portava per mano a vedere gli artisti di strada alle fiestas . Nonna juanita le percuoteva, con la stessa dedizione di quell’ omaccione, il dorso della mano con i polpastrelli… chi era quell’uomo cosi’ attento e misurato? Con le sue mani si era impadronito del suo corpo e la faceva vibrare di piacere fisico e di una commossa emozione causata dalla forza amorevole che lo agiva. Joecy allungo’ la mano rovistando tra le gambe di marino. Gli liscio’ il membro eretto ancora celato dagli abiti e subito il volto di marino disegno’ una espressione riconoscente. Il meccanico le carezzo’ la schiena limitando il tanga color luna d’argento. Palpo’ quelle natiche sode e le chiese in un sussurro di potere penetrarle il culo. Per tutta risposta joecy accenno’ un sorriso quasi pudico e si giro’ disponendosi a pancia in giu’ sul letto. Marino le alzo’ la cortissima gonna le scosto’ l’ esile mutandina, si apri’ la patta dei ...