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Prigione di seta
Data: 19/06/2018, Categorie: Etero Autore: valestra83
... rivelato alla stessa altezza, uomo o donna che fosse. Varcò l’ingresso della biblioteca e le sue narici vennero subito investite da quel classico e distintivo odore di scaffali, di pagine sfogliate, di copertine logorate dal tempo, odore di cultura, di sapienza. Si diresse verso l’ala ovest dove si trovava la saletta della biblioteca che l’aveva sempre affascinata per la disposizione: librerie che si ergevano sulla destra, il tavolo rettangolare in legno levigato al centro e sulla sinistra una finestra dalla quale trapelavano i raggi del sole, colmando di tepore l’interno del locale. Era il suo piccolo antro in cui si rifugiava dal mondo esterno per qualche ora, senza alcuna interferenza. Fortunatamente oggi non doveva studiare, era lì semplicemente per passatempo e sgombrare la mente da preoccupazioni e piccole ansie legate alle sessioni d’esami. Sedette al tavolo estraendo dalla borsa due volumi: “Carne e sangue” di Michael Cunningham e “L’amante di Lady Chatterley” di David Herbert Lawrence. Il primo descriveva la storia drammatica di una famiglia medio borghese alla ricerca di una felicità ordinaria i cui destini, seppur separati nel corso della storia, si sarebbero intrecciati in un epilogo che Aurora non vedeva l’ora di scoprire. Il secondo titolo l’era stato invece suggerito da un’amica con la quale intratteneva spesso delle conversazioni sull’erotismo. Non aveva voluto farsi anticipare granchè, sapeva soltanto che la protagonista fosse una giovane sposa alle prese ...
... con l’evoluzione e l’esplosione della sua sessualità repressa grazie all’incontro con il guardacaccia della tenuta del marito aristocratico. Prese “Carne e sangue” immergendosi nella lettura fin da subito, riscaldata da quel tepore che trapelava dalla finestra e dal silenzio rassicurante della saletta. Non si accorse che trascorsero circa due ore piene da quando aveva iniziato la lettura e solo l’avviso di un messaggio su Whatsapp la ridestò dalla concentrazione. Un po’ a malincuore posò il libro sul tavolo e afferrò il cellulare leggendo sul display. “Cazzo!” sussurrò e con tono indispettito aggiunse “Sono proprio una deficiente!”. La sua amica Elisa l’aveva appena avvisata dell’incontro previsto al pub vicino l’università circa un’ora fa. Aurora era costernata e leggendo che Elisa l’avvisasse di essere andata via circa dieci minuti fa, raccattò le sue cose in fretta e furia uscendo dalla saletta con l’intenzione di andarsene e telefonare alla sua amica per scusarsi. Il suo sguardo era però rivolto al cellulare che teneva in mano e dopo aver percorso pochi passi, proprio verso l’entrata della saletta riuscì soltanto ad intravedere all’ultimo istante una figura scura che si palesava davanti a lei: il contatto era inevitabile. Urtò frontalmente contro questa persona la quale esclamò un sorpreso “Ehi!”. Aurora sollevò subito lo sguardo e con tutta la deferenza possibile disse: “M-Mi scusi io…” interrompendosi per osservare meglio colui che aveva urtato. Si trattava di un uomo ...