Prigione di seta
Data: 19/06/2018,
Categorie:
Etero
Autore: valestra83
... sulla trentina, più alto di lei, fisico slanciato, camicia celeste a maniche lunghe al cui colletto era annodata una cravatta dalla tonalità blu scuro, una cintura in cuoio, jeans scuri eleganti e una giacca dello stesso colore della cravatta avvolta sull’avambraccio destro tenuto all’altezza dell’addome. La ragazza potè, grazie alla luce che investiva il viso dell’uomo, intravedere i suoi lineamenti: capelli rasati, barbetta incolta ma curata, labbra leggermente carnose, occhi blu che però investiti dalla luce rivelavano dei riflessi verdi nell’iride. Non era una bellezza da far girare la testa ma Aurora captò subito qualcosa nello sguardo e nell’espressione di quell’uomo, qualcosa di profondo. Era uno sguardo fermo, deciso ma al tempo stesso espressivo. Quegli occhi sembravano scrutarla in modo quasi analitico. “…io ero distratta” terminò, Aurora. L’espressione dell’uomo non mutò, rimase accigliata. “Bè, stia più attenta la prossima volta. Tenga lo sguardo sollevato quando cammina” rispose l’uomo. La sua voce era particolare perché aveva un timbro rassicurante, posato, mellifluo ma con una sfumatura autoritaria. Quest’ultima componente risaltò all’udito di Aurora. Il tono con cui l’aveva esortata a stare più attenta non era alterato bensì calmo ma al tempo stesso privo d’indecisione, quasi perentorio. Rimase un po’ disorientata da questa figura che si era materializzata davanti a lei e mentre stava per controbattere un po’ stizzita da quell’esortazione si accorse che lo ...
... sguardo dell’uomo cadde lentamente sul suo petto e notò una leggerissima increspatura sul lato sinistro della bocca a formare una parvenza di sorriso asimmetrico a labbra chiuse. Aurora corrugò le sopracciglia e schiuse le labbra in un’espressione disorientata e d’istinto abbassò lo sguardo notando che durante l’urto lo scollo della maglietta si era leggermente spostato verso sinistra lasciando un po’ scoperta la linea del suo seno. Niente di troppo evidente ma quel tanto che basta da far presupporre una certa prosperosità. Sentì improvvisamente avvampare le guance e d’istinto fece scattare la testa verso l’uomo rivolgendo uno sguardo di rimprovero con occhi strabuzzati e labbra chiuse dal risentimento. Si sentiva furiosa ed esposta, nonché violata da quello sguardo invadente ma anche stavolta, inspiegabilmente, non seppe esternare il suo disappunto. Il sorriso leggermente asimmetrico a labbra chiuse scomparve improvvisamente dal volto dell’uomo mutando in un’espressione seria ma non più perentoria come prima. Sembrava la stesse studiando nel giro di quei pochi secondi. Improvvisamente e senza rivolgere alcun saluto voltò le spalle alla ragazza e varcando l’entrata della saletta con passo felpato scomparve dalla sua visuale. Aurora rimase per qualche istante immobile osservando quell’entrata come se vi fosse realmente qualcosa di tangibile d’ammirare. Si sentiva strana e disorientata. C’era però un’altra sensazione spiacevole che non era riuscita a percepire in quegli istanti e ...