Mia moglie anna "andiamo da lui"
Data: 14/09/2017,
Categorie:
Scambio di Coppia
Autore: TIGRO76, Fonte: Annunci69
... binari entrammo in stazione e subito cercai un bar, volevo un caffè; il tempo era grigio, classico di quella città e il freddo era pungente, del resto eravamo a Gennaio inoltrato. Uscii fuori a fumarmi una sigaretta, lasciando Anna all’interno del bar con i trolley. Mi sentii chiamare e girandomi vidi Salvo con un largo sorriso sul volto, ci furono i saluti di rito e subito mi chiese dove fosse Anna.
Entrammo nel bar, era sempre seduta al tavolino dove l’avevo lasciata, quando lo vide le si illuminò il volto, baci sulle guance e un abbraccio forte che durò più del dovuto; “Andiamo” ci disse e ci incamminammo verso la sua auto parcheggiata fuori alla stazione, era la stessa che avevo guidato io stesso quella notte a Otranto.
Anna salì dietro, io davanti; prima di arrivare a casa fece un piccolo giro turistico per la città, ci spiegava le sue caratteristiche e le sue attrazioni, era un ottimo Cicerone.
Abitava in un quartiere residenziale, c’erano tante villette a schiera, in fondo ad un viale arrivammo alla sua.
Entrammo in una casa molto accogliente, giochi di colori e quadri fotografici molto belli e singolari, si vedeva la vena del fotografo amatoriale; gli feci i miei complimenti e uguale fece Anna.
Ci accompagnò al piano superiore dove c’era la zona notte, ci fece vedere la nostra camera da letto e ci disse di sistemarci, ci indicò dove era il bagno per fare una doccia, lui sarebbe sceso giù a preparare un pranzetto veloce, la sera saremmo usciti fuori a ...
... cenare.
Sistemammo le nostre cose e ci togliemmo la fatica del viaggio con una doccia, mentre ci stavamo vestendo sentii Anna dire “ Lo so che ti piace da impazzire vedere tua moglie fare la troia, preparati a vedere quanto sono zoccola”! Ebbi un’erezione improvvisa, mi girai verso di lei e vidi che mi dava le spalle, si stava infilando i pantaloni di una tuta, infilò un paio di nike e si girò verso di me: “non l’ho mai pensato e non lo penso che il nostro sia un amore malato, non mi sono mai sentita in colpa per quello che ho fatto e che abbiamo fatto, forse il nostro amore è così forte perché siamo persone realizzate nella vita, non ci manca niente, ma abbiamo una forte voglia di trasgredire, condividiamo le stesse voglie e le stesse perversioni”.
In quelle situazioni mi dava sempre conferma delle basi forti del nostro rapporto, quelle parole misero un lucchetto.
Scendemmo insieme le scale e trovammo una tavola apparecchiata, aveva preparato un piccolo buffet e lo vedemmo che stava aggiustando della legna nel camino; quando ci vide ci disse di accomodarci sul divano che era disposto li davanti e si allontanò verso la cucina. Anna si posizionò davanti riscaldandosi le mani, io mi sedetti sul divano di pelle bianca; Salvo tornò con una bottiglia di prosecco e tre calici, li poggiò su un tavolino vicino al camino e cominciò a versare.
Facemmo un brindisi e ci ritrovammo a parlare per più di un’ ora, sembrava di conoscerlo da una vita. Parlavamo di noi, delle nostre ...