1. Sonia, 1° parte


    Data: 22/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: gladius, Fonte: RaccontiMilu

    ... una bambola mansueta e fruibile, sottomessa al suo volere, martoriava furiosamente la mia anima.All�improvviso, inaspettatamente, avevo incontrato il mio stallone, il mio toro, il mio bull.Senza che me ne rendessi conto eravamo seduti vicini, la sua mano mi accarezzava la coscia. Era calda,suadente, terribilmente eccitante. Mi accarezzava in maniera impudica, davanti a tutti, senza il minimo rispetto per la mia dignità. Eppure quel contatto volgare, arrogante e brutale, era irresistibile, non mi sarei sottratta per nulla al mondo.Improvvisamente mi ha presa per un gomito e siamo usciti, e ancora mi ha baciata appassionatamente.Sentivo il fuoco dentro di me, bruciavo di passione. Mi sono ritrovata nell�atrio di un albergo, me ne sono resa conto che stava già ritirando la chiave. Mi sono vergognata terribilmente ma non ho avuto il coraggio di protestare, e comunque volevo disperatamente che mi portasse a letto, anche così spudoratamente, senza neanche chiedermelo, come una puttana con cui soddisfarsi.�Sei una magnifica troia� ha sussurrato, lasciandomi di stucco, uscendodalla reception �appena in camera mi farai un bel pompino con ingoio. Poi ti trombo.��La ragazza al bureau doveva aver sentito, sono diventata rosso fuoco, non so se per l�imbarazzo o l�eccitazione. Ricordo chiaramente che in quel momento ho pensato che mi sarebbe piaciuto mi� prendesse alla pecorina. Non avrei mai immaginato di potermi lasciar coinvolgere in una situazione così volgarmente oscena, eppure ero ...
    ... già in ascensore, indecentemente stretta a lui che mi palpava le natiche senza ritegno, tutto il mio corpo rispondeva pienamente al suo ardore.Mi sono appena resa conto di essere inginocchiata ai suoi piedi, gli slacciavo la cintura e cercavo il suo cazzo come un�affamata� come per magia la mia bocca si era spalancata, lui voleva sbattermelo in bocca e io volevo che me lo spingesse tra le labbra, lo accoglievo senza rimorsi� ero fuori di testa� me lo introduceva tra le labbra con inconcepibile brutalità, lo sentivo fin dentro la gola e aggrappata alle sue natiche tentavo di ospitare degnamente ogni centimetro del suo cazzo nella mia bocca, una cosa da impazzire� non capivo più nulla� succhiavo avidamente, golosamente, era enorme, nero, irresistibile. Pulsava. �Non conoscevo neanche il suo nome e aspettavo con ansia che godesse nella mia bocca.�Sì, troia, dai ciuccia. Sei in gamba a poppare il cazzo. Ti piace il mio, non è vero?Ammettilo che non vedi l�ora di soddisfarlo.�In quel momento ho realizzato chiaramente che stavo tradendo mio marito, che quel gagliardo negro era risoluto a godermi tutta, a spassarsela con me, a gustarsi ogni mio recesso e invece di provare rimorso ho avvertito un brivido intenso di godimento. Sì, volevo che mi avesse tutta, che abusasse di me, che usasse il mio corpo come mio marito non aveva mai osato fare, che profanasse ogni mia fibra per trarne tutto il godimento che potevo dagli, che volesse prendersi.Mi sentivo sua, una cosa sua, una schiava ...