1. La gioia che mi do (prima parte)


    Data: 23/06/2018, Categorie: Tradimenti Autore: mikirn82, Fonte: Annunci69

    Nell’agosto del 2012, precisamente il 12, mi godo il primo vero giorno di ferie. L’ultimo cantiere è stato chiuso il 10, ma il giorno successivo ho dovuto fare un po’ di ordine in magazzino e nell’ufficio. La giornata è stupenda, il sole infiamma la riviera. Come ogni riminese che si rispetti, anche io ho un ombrellone prenotato per tutta la stagione. Abbiamo scelto la zona di piazza Tripoli, Anna è praticamente cresciuta al Bagno 39. Siamo a due passi da Marina centro, ma senza la calca tipica delle zone più popolari. In più abbiamo un trattamento di favore visto che Anna e Roberto, il figlio del bagnino, si conoscono da che hanno memoria.
    
    Indosso i bermuda azzurri, i miei preferiti. Quando esco dal bagno Anna si sta allacciando il pezzo sopra, mi avvicino alle sue spalle per aiutarla. Mi sente arrivare, lascia i laccetti e si tira su i lunghi capelli neri con entrambe le mani. Vedo la curva del seno destro e non resisto, la sbatto sul letto appena rifatto e le bacio i seni per un paio di minuti. Adoro i suoi capezzoli giganti, soprattutto quando i nervi si irrigidiscono e tutta la superficie diventa ruvida.
    
    Questo non dispiace per nulla ad Anna, che con le mani è sempre pronta a spostarmi la testa da un seno all’altro. Quando ci rialziamo le allaccio il pezzo sopra con un bel nodo simmetrico. Sono preciso per alcuni particolari, anche se insignificanti.
    
    Usciamo in bici, parcheggiare ad agosto sul lungomare di Rimini può essere drammatico. Oltre che estremamente ...
    ... costoso. Sulla bici di Anna abbiamo installato una vecchia cassetta della frutta, riesce a contenere tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Prendiamo su l’insalata di riso fatta la sera prima, di tornare a casa prima del tramonto non se ne parla. Sono le dieci di una calda domenica mattina, le strade intorno al centro storico sono semi deserte. Risaliamo via Marecchiese fino al Castello Malatestiano, da lì imbocchiamo la stradina che ci porta in piazza Cavour lasciandoci il Teatro Galli sulla sinistra. In fondo alla piazza svoltiamo a destra sul Corso e lo percorriamo fino al bellissimo Arco di Augusto. Il tempo sembra essersi fermato; le ruote della bici faticano sui sampietrini, ma la bellezza è mozzafiato. Una volta passati sotto l’imponente porta della città che nacque romana, entriamo nel parco Cervi che ci accompagna dolcemente al mare con il suo paesaggio fatto di verde e mura romane.
    
    In spiaggia la situazione non è ancora caotica, però c’è un sacco di gente. Roberto ci accoglie calorosamente come sempre, lasciando cadere l’occhio sul bel seno di Anna, leggermente coperto da un sottile pareo. Come lo capisco. Salutiamo anche Franco e Patrizia, i genitori, quindi andiamo al nostro ombrellone; prima fila verso il mare, terzo a sinistra della passerella. In pochi minuti siamo sdraiati rivolti verso est, pronti a girare seguendo il nostro amico giallo. Arriva il momento che preferisco di tutta la giornata, aiutare la mia compagna a spalmarsi la schiena; con una mano mi occupo ...
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