1. Valentin: non c'è 2... senza 3!!!!


    Data: 24/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear, Fonte: Annunci69

    ... splendente bagnandola con la saliva che, lenta, scorreva poi lungo il peloso sacchetto scrotale.
    
    “Chissà cosa direbbe la tua ragazza vedendoti…” sospirò Valentin reclinando il capo.
    
    “Probabilmente quello che direbbe tua moglie – poi, rivolgendosi a me – pensi di stare lì impalato per il resto della giornata!?!? C’è un lavoretto da fare qui! Ed un altro da cominciare…” e indicò con lo sguardo sia l’uccello di Valentin che il suo, ancora celato dai pantaloni.
    
    A quel richiamo io, che li guardavo con occhi sbarrati, incredulo per quanto stava avvenendo, tornai in me. Mi ripulii il rivolo di bava che colava lungo il mento, mi avvicinai a Steven da dietro e cominciai a tastargli il culo:
    
    “Massiccio, vero?” chiese Valentin dall’alto.
    
    Non potei che confermare. Cominciai ad annusarglielo e a leccarglielo attraverso i jeans. Continuai poi strusciandomi su di lui, mentre a tastoni gli cercavo la patta per abbassergliela.
    
    Bingo!
    
    L’azione fulminea mise in evidenza un bel paio di chiappe robuste e pelose che contrastavano nettamente con la schiena completamente liscia, ma altrettanto tonica, che mi si presentò quando, sollevandosi per un istante, mi permise di sfilargli anche la maglietta. Scivolai con le mani sotto le sue braccia per valutare la zona dei pettorali e dell’addome. Ancora una volta le mie impressioni si rivelarono corrette: pettorali sviluppati e segnati da un leggero strato di peluria che, attraverso la linea degli addominali, confluiva nel morbido ...
    ... triangolo pubico.
    
    Afferrandomi la mano mi spinse ad aiutarlo a completare (a mano) il lavoro (di bocca) che lui aveva iniziato sulla mazza di Valentin. Si girò verso di me e, cominciando a baciarmi, ricambiò il favore di spogliarmi. Non aveva la grazia e la gentilezza del rumeno nel compiere quell’azione ma, devo dire che la sua rudezza non mi dispiacque…
    
    Valentin osservava compiaciuto giocherellando con i peli dei suoi coglioni e dei pettorali possenti.
    
    “Bene, bene. E adesso quale dei due lecco? – si domandò staccandosi da me - La mazza di Valentin l’ho assaggiata… Direi che posso provare la tua!”
    
    Detto, fatto. Anche al mio uccello riservò lo stesso trattamento del precedente.
    
    “Non basta… - aggiunse subito dopo – Non mi basta…”
    
    Mi spinse di fianco a Valentin (che frattanto scese a terra) e, dopo essersi inginocchiato, seguitò a leccare, ora un manganello, ora l’altro mantenendoli in tiro.
    
    “Ooohhh… - sbuffai – Ooohhh…”
    
    E intanto non capivo se era la prima volta che si dedicava a quell’attività o se con Valentin si fosse già cimentato in quei giochetti. In effetti non me ne importava molto: una quantità inverosimile di saliva stava inondando il diametro del mio bastone, ed una lingua voluttuosa passava e ripassava tra l’orifizio ed il frenulo; e questo era quanto.
    
    Del resto non potevo certo perdermi in considerazioni di quel genere: dovevo mantenermi concentrato per non venirgli in faccia nel giro di un secondo. Giunse in mio aiuto Valentin che, per ...
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