1. Valentin: non c'è 2... senza 3!!!!


    Data: 24/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear, Fonte: Annunci69

    ... spiando furtivamente l’effetto sortito.
    
    Cominciò ad agitarsi.
    
    Sputai sulla cappella slinguandola per tutta la superficie, ponendo particolare attenzione al filetto del frenulo e all’orifizio su in cima. Mi cadde sulla lingua un filo del liquido prespermatico prodotto in quantità notevoli. Lo unii alla miscela liquida continuando ad emulsionare e godendomi l’aroma dolce-amaro...
    
    Cominciò a sbuffare.
    
    A quel punto me lo infilai completamente in gola, cercando, una volta ingoiatolo, di continuare ad insalivarlo al massimo consentitomi. Mi sembrò che il lavoretto stesse dando i suoi frutti, visto che il toro mi afferrò saldamente per la testa, scegliendo il ritmo con cui scoparmi la bocca:
    
    “Aaahhh… Aaahhh… Bravo… - mormorò soddisfatto - Ciuccia… Ciuccialo tutto!! Così… Sì, cosìììì…”
    
    Ed in effetti ero talmente concentrato a succhiare quel meraviglioso uccello rumeno (e ad accetarmi al suono che la parola ‘ciuccia’ mi provocava), che quasi non sentii suonare il citofono!!
    
    “Occazz…” inveii.
    
    Mi rivestii in fretta. Valentin cercò di fare lo stesso.
    
    Andai ad aprire. Sulla porta trovai un uomo sulla trentina vestito con una t-shirt aderente rigorosamente bianca, senza maniche ed un paio di shorts uguali a quelli del mio amico in tutto e per tutto (cintura porta-attrezzi compresa).
    
    Fisicamente mi sembrò perfetto: il corpo scultoreo piuttosto abbronzato, era rivestito, almeno sulle gambe da una soffice lanugine scura. Tra i muscoli e le nervature del ...
    ... braccio destro, faceva bella mostra di sé un tatuaggio tribale disegnato attorno alla zona liscia del tricipite. Gli occhi verdi spiccavano come smeraldi nel viso punteggiato da un sottile strato di barba che, senza soluzione di continuità, si univa ai capelli cortissimi.
    
    “C’è qui per caso Valentin?” il forte accento tradiva la sua provenienza dalle valli lombarde. E guardò dritto in corrispondenza della mia patta “Direi di sì!” si rispose superandomi per entrare. Anche la zona glutei era perfetta: un culo alto e decisamente sodo.
    
    Ero piuttosto imbarazzato. Lo seguii completando l’opera di vestizione alla bell’e meglio.
    
    Passando nell’ufficio, lo trovammo ancora sulla scala.
    
    Un sorrisetto malizioso si disegnò sulla bocca dello sconosciuto (gran bella bocca carnosa, tra l’altro).
    
    “Ho capito come aggiusti le lampadine…” il sorriso si allargò mentre si avvicinava alla scala per abbassargli i pantaloni liberando l’incontenibile erezione.
    
    “Beh, direi che non possiamo lasciare il lavoro a metà, no?” si lisciò la faccia con una mano mentre l’altra scivolava sul suo pacco.
    
    “Steven… - dunque questo era il suo nome – Avevi qualcosa da dirmi?”
    
    “Può aspettare…” rispose suggendosi il dito indice. Lo estrasse di bocca, sputò in direzione del pube dell’uomo sulla scala; spalancò le labbra come, penso, abbia fatto il lupo quando s’ingoiò Cappuccetto Rosso e si avventò sul cazzo. Cominciò a succhiarglielo con una veemenza che m’impressionò. La lingua ripuliva quella canna ...
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