1. La punizione


    Data: 25/06/2018, Categorie: Etero Autore: Beinhorn, Fonte: RaccontiMilu

    Credo che avesse deciso già lei tutto. L’avevo incontrata la sera prima al bar, avevamo scambiato due chiacchiere. Mi piaceva, ma non saprei dire quanto. A lei piacevo, lo notavo, le sue occhiate, le sue battute, i suoi tentativi di rianimare il dialogo e le sue domande. Ci provava, insomma. Tuttavia non mi sarei invischiato un’altra volta con una donna e godevo nel lasciarla senza sponde alle sue insistenze.Ci lasciammo così. La salutai e fine.Le donne portano guai. Al di là del piacere momentaneo. Ne avevo un po’ abbastanza di queste rotture di palle.Una mattina viene da me. Forse le avevo dato l’indirizzo, senza ricordarmene (ho una memoria di merda), forse lo aveva chiesto al bar dove l’avevo incontrata. Non lo so. Il fatto è che suona il campanello. Saranno state le dieci, forse passate.Sto scrivendo un articolo per una rivista. Il mattino è proficuo per queste cose. Specie se non ho bevuto troppo la sera prima. Mi sveglio presto, qualche isolato a piedi, un giornale, il caffè. E torno a casa con l’ispirazione. Faccio recensioni di libri e pellicole cinematografiche, a volte di mostre fotografiche. Niente da premio pulitzer, la mia pagnotta quotidiana e qualche sfizio ogni tanto. Niente di più, nessuna aspirazione tranne che stare tranquillo in attesa che capiti qualcosa di meglio.Insomma, sto battendo a macchina di gran carriera e sento il trillo del campanello. Dio, odio essere interrotto.Mi alzo, guardo nello spioncino e ci vedo il bocconcino di quella sera. Due ...
    ... occhi da cerbiatta e una bocca da baciare. Giusto quello mi ricordo, ma non che il resto fosse male. Anzi.Ok, le apro.“Ehila!”“Buongiorno. Non vi sto disturbando, vero?” L’hai già fatto, bellezza.“Affatto” mento con poco pudore “entrate per un tazza di brodo nero? Dovrei avere anche dei pasticcini che ho comprato stamattina”.“Volentieri!”Ci mettiamo nel soggiorno. Lei ha un completo a portafoglio, verde con una fantasia colorata, scarpe eleganti. Il tutto parecchio costoso.Racconta della sua vita, ma non la ascolto. Ogni tanto sorrido, annuisco. Sembra parecchio giovane. Studia legge alla New Jersey State, lavora in uno studio legale, dice pure il nome dello studio, ma non lo ho mai sentito, i suoi le danno un assegno mensile, si diverte. Niente di eccezionale. Potrebbe avere di più, probabile, ma è anche probabile che non siamo tanto diversi, noi due. Io, almeno, la mia disillusione l’ho consumata negli anni, lei non so. Così giovane. Le donne non le ho mai capite molto del resto. Da qui il mio attuale disimpegno dall’andare a caccia.Insomma, siamo lì che parliamo, che parla, da quasi un’ora. Ha in mano l’ennesima tazza di te bollente.Mentre sta raccontando la sua ultima escursione sul nel Maine, mi svuota il contenuto della tazza sulle gambe e sul pavimento. Il movimento è improvviso, una falsa incapacità di controllare i propri movimenti. Così lo avverto io.“Ma che diavolo avete combinato, ragazzina?!” Sono un po’ irato. Ci mancherebbe. Questa viene a casa mia, la ospito e mi ...
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