1. L'importanza di chiamarsi Ernesto


    Data: 26/06/2018, Categorie: Sensazioni Dominazione / BDSM Autore: LorenzoDom, Fonte: RaccontiMilu

    ... Francesca. Da un lato l'idea di stare sola con Ernestono mi mi avrebbe rassicurata molto, dall'altro l'idea che un amica, una grande amica come lo era lei, assistesse alla mia umiliazione, mi vedesse in quella veste, aumentava il mio imbarazzo.nelle ore precedenti non ho dormito, ho pianto molto, ma solo quando non mi vedeva nessuno, ho cercato di cedere ai tentativi della mia amica-testimone, di non pagare la scommessa, con la sua complicita... e ho bevuto mille camomille e litri di valium.Ora manca poco, ho deciso che per pagare la scommessa indosserò dei semplici slip bianchi e mi presenterò in tuta, così, come se non me ne fregasse nulla... disinvolta. Falso, mi vergogno, ho paura, vorrei fuggire, vorrei rimangiarmi la parola data.Preferisco andarci a piedi, preferisco andarci da sola. Francesca mi aspetta a pochi metri da casa del coglione. Quanla incontro ci salutiamo sommessamente, mi sento un "sei sicura?" di rito, annuisco, e dopo aver suonato al citofono saliamo su. Naturalmente al citofono non rispondende nessuno e non passa un socondo da quando suono a clanck della porta che si apre, come se qualcuno fosse li ad aspettarci, come se non aspettasse altro.Dopo i convenevoli "ciao", io mi metto la faccia da dura e prendo la situazione in mano chiedendo "bh&egrave, e adesso come procediamo?". "Semplice carina, ti togli pantaloni e mutande, ti piaghi su quel tavolo e le prendi". Istintivamente quardo verso il tavolo mentre lo indica e comincio a sentire le ginocchia ...
    ... molli nel vedere che sopra ha già poggiato una cintura. Sto per abdicare alla mia aria da dura ma resisto. "Non mi tolgo nulla, mi scopro il sedere perch&egrave sono di parola e nulla di più. E tu voltati, lo striptease non &egrave compreso nel pegno". Lui non abietta, sorride e si volta. Mentre mi dirigo verso il tavolo guardo francesca che mi sorride con aria imbarazzata e poi distoglie lo sguardo.Non ho molte altre cose da fare o dire, ho un senso di calore in faccia e formicolio alle mani e sopratutto non so se ho più paura o vergogna, ma mi abbasso tuta e slip, preoccupandomi di posizionarli nemmeno ad un millimetro sotto le natiche, nemmeno uno.Il pensieri che mi pervadono sono molti, am quello predominante non &egrave il dolore che proverò, ma che sto esponendo il mio sedere, completamente nudo ad Ernesto, il cretino con il corpo a pera. Che vergogna.Tengo gli acchi fissi al piano del tevolo e cerco di non pensare a nulla, illudendomi di riuscirci. Sento che Ernesto prende la cinghia dal tavolo, e lo sento armeggiare con quella, sento il tintinnio della fibia che si muove e il cigolio del cuoio. Improvvisamente sento silenzio e un sospiro allarmato della mia amica. Sta per cominciare, o almeno lo credo. Istintivamente stringo i glutei e innarco leggermente la schiena nel patetico tentativo di sottrami dal colpo. Silenzio. Non succede nulla e passa quel tanto di tempo che mi basta per sentirmi sciocca nel rimanere li con i muscoli contratti, gli occhi chiusi e mascella ...
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