1. La cliente dell'albergo.


    Data: 29/06/2018, Categorie: Etero Autore: Amolavita73

    ... abbigliamento e continuavo con le mie effusioni.
    
    Si fermò un attimo, e mi disse che non avrebbe voluto tradire il suo compagno, ma che un pompino me lo avrebbe fatto. Beh, dissi tra me e me, meglio di niente, e poi, con quelle labbra.... morivo dalla voglia di sentirle succhiare il mio cazzo.
    
    Mi spogliai, mi sdraiai sul letto, e la lasciai fare. Mi baciò tutto. Sentivo le sue labbra passare sul mio corpo come una ventosa mentre mi si attaccavano addosso con forza, scivolando dal viso verso il basso.
    
    La sua mano intanto andava su e giù tenendo stretto il mio uccello che si induriva sempre di più.
    
    Poi la sua bocca prese il posto della mano, e mi sentivo tirare con violenza la mazza ad ogni suo risucchio.
    
    Non durai tanto, preso dalla tanta eccitazione. Ah, avevo felicemente scoperto che non era una trans, anche se la cosa sembrava non dovermi interessare.
    
    Il mio cazzo e le mie palle furono messi a dura prova da quella bocca avida di uccello. Se lo faceva arrivare fino in gola, lo obbligava a scomparire tutto nelle sue fauci, e ad ogni risucchio sentivo la sua voracità sprigionare un attrito che mi faceva gustare il risucchio dalla base del pene fino alla punta.
    
    La sua lingua strusciava sulla mia asta durissima lasciando colare la saliva che subito dopo veniva riassorbita da lei.
    
    Quando sentii l'orgasmo arrivare, la presi per i capelli con entrambe le mie meni, e cominciai, dopo essermi messo in ginocchio davanti a lei, a dare dei forti colpi di bacino, ...
    ... fino a venirle completamente in bocca.
    
    Mi lasciò fare, ma non ingoiò. Anzi, appena fu sicura che la mia ultima goccia le fosse arrivata in bocca, si diresse in bagno. La sentii sputare, si sciacquò la bocca e tornò da me. Si sdraiò al mio fianco.
    
    Beh, potevo ritenermi soddisfatto, la mia sborrata l'avevo fatta. Ma non mi rivestii subito. Continuammo a parlare e a toccarci.
    
    Mi ritrovai ancora a baciarla, e, visto che un altro pompino non mi sarebbe dispiaciuto, arrivai a leccarle la fica, che era fradicia di umori. Si mise sul letto a spalle in giù, con le cosce aperte, dandomi la possibilità di assaporare le sue morbidezze fino in fondo, stuzzicandole il clitoride per farla godere.
    
    Mi girai per avvicinarle il mio uccello alla bocca, e lei, senza pensarci un attimo, cominciò di nuovo a ciucciarmelo, sempre con la stessa forza di prima. Era un magnifico sessantanove.
    
    Stavo gustando quei momenti senza pensare ad altro, quando lei, di colpo mi spinse via smettendo di succhiare. Non capii subito quali erano le sue intenzioni, ma quest'incertezza durò molto poco. Mi sfuggì da sotto,e mentre si girava a pecorina, disse:" Non ce la faccio più, ti voglio sentire dentro".
    
    Non me lo feci ripetere. Per un istante pensai al preservativo, ma fu solo un flash. Il mio cazzo già si avvicinava alla sua fica, vi si appoggiò, e in un battibaleno la penetrò. La scopavo con forza, e lei pure mi ricambiava con sincronia i colpi che le assestavo. Per un istante ho pensato che ci ...