1. Creature della notte - 1


    Data: 04/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... distinguevano i suoi lineamenti: un uomo, registrò Rino inconsciamente, bello anche… Lo sconosciuto fece un altro passo verso di lui.
    
    “Ma non rispondi mai a chi ti saluta?”, gli chiese e la sua voce era ammaliante.
    
    “Chi sei?”, riuscì a sibilare ancora Rino.
    
    Aveva la gola asciutta, la calma dell’altro lo terrorizzava ancor più che se avesse brandito una pistola o un coltello.
    
    “Bontà divina! – esclamò inaspettatamente l’uomo – Valeva davvero la pena aspettare… Erano secoli che non mi capitava una preda così!”
    
    A quelle parole, Rino si sentì sciogliere del tutto le gambe e riuscì a indietreggiare fino a trovarsi con le spalle appoggiate al muro d’una vecchia casa abbandonata.
    
    L’altro avanzò, sempre fissandolo negli occhi, ammaliandolo, ipnotizzandolo… Il giovane tremava e cercava invano nelle crepe polverose una fessura in cui scomparire. Così doveva sentirsi un povero topo sotto lo sguardo gelido d’un basilisco.
    
    “Non aver paura.”, mormorò l’altro con una voce suadente, che tuttavia non valse a rassicurare Rino.
    
    “Non aver paura…”, ripeté e gli poggiò una mano leggera sulla spalla.
    
    Con la coda dell’occhio, il giovane sbirciò disperatamente a destra e a sinistra: non veniva nessuno, ma con un guizzo veloce forse ce l’avrebbe ancora fatta a divincolarsi e fuggire; con un ultimo barlume di volontà cercò di dare alle sue gambe l’ordine di muoversi… ma le gambe rifiutarono di farlo, non avevano più forza, i piedi gli si erano come spappolati: lo ...
    ... sguardo magnetico di quell’uomo lo teneva inchiodato lì e solo l’appoggio al muro gli impediva di afflosciarsi a terra come un vestito vuoto.
    
    “Chi… sei? “, rantolò ormai allo stremo.
    
    “Sono un vampiro!”, rispose l’altro con un sorriso e stavolta fu evidente il bagliore dei suoi canini affilati.
    
    L’assurdità della cosa sembrò scuotere Rino dal suo torpore.
    
    “Cosa?”, berciò con voce strozzata.
    
    Ma fu un fuoco di paglia: riuscì solo a fremere come un animale in trappola, allorché l’uomo gli si fece più vicino e lui se ne sentì sul collo l’alito caldo.
    
    “Co…cosa?...”, balbettò ormai in panico totale.
    
    “Sta tranquillo… - mormorò ipnotico l’altro – non ti farò male… non sentirai niente…”
    
    “No… per favore… no…”, piagnucolò Rino, incapace di muoversi.
    
    Sentì il vampiro spalancare le mascelle, sentì due punte aguzze graffiargli la pelle…
    
    “Per favore…”
    
    Sentì aumentare la pressione dei canini sulla giugulare…
    
    “No...”, fu il flebile gemito col suo ultimo filo di fiato.
    
    Poi, all’improvviso, la pressione sulla giugulare si attenuò, il vampiro sollevò la testa.
    
    “Non ci riesco!”, sospirò
    
    Lo fissò negli occhi, mentre il sollievo prendeva a scorrere come linfa vitale nelle vene contratte di Rino.
    
    “Sei troppo bello… - mormorò teneramente il vampiro – non ci riesco!”, e lo carezzò con dolcezza sulla guancia.
    
    Rino lo guardò speranzoso: non capiva cosa stesse succedendo, non capiva chi era quel tipo, non capiva più niente; voleva solo che l’incubo ...