1. Creature della notte - 1


    Data: 04/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... squarciò con forza lungo tutto lo spacco del culo, tuffandocisi immediatamente in mezzo con il muso, grugnendo e sgrufolando.
    
    Rino fremette a quell’assalto per lui inusitato, e ancor più rimase sconvolto allorché il vampiro gli aprì le natiche con le mani e iniziò a dardeggiargli la lingua nello spaurito pertugio.
    
    “Oh…”, gemette, più per l’imbarazzo che per il piacere.
    
    Mai più avrebbe immaginato di ritrovarsi per strada in una notte d’estate, coi pantaloni calati e un vampiro dietro che gli infilava la lingua nel buco del culo! Un vampiro che aveva minacciato di morderlo sul collo… e lui che si stava salvando la vita, dandogli il culo! Non c’era niente che quadrasse in quella faccenda.
    
    L’altro, intanto, gli aveva ulteriormente slargato le natiche e adesso era lì che leccava, in preda ad una reale e incontrollabile frenesia, sgrufolava, anfanava, gli arrotolava la lingua vampiresca nel buco untuoso e glielo rempiva di saliva. Rino rabbrividiva, sentendo spesso la punta aguzza dei canini graffiargli la pelle: rabbrividiva, ma non solo di vergogna o di terrore, perché era indubbio che qualche sensazione cominciava a destargliela questo sentirsi ravanare di lingua e bocca in un punto, in cui nessuno finora aveva avuto accesso, se non la sua mano in certe incombenze particolari.
    
    Poi, con un unico fluido movimento, il vampiro si sollevò in piedi, gli posizionò destramente sul foro la punta del cazzo, che si era nel frattempo tirato fuori, e spinse dentro con un ...
    ... colpo secco. Rino si irrigidì con un gemito strozzato e strinse forte lo sfintere nel tentativo di espellerlo. Il dolore era pressoché insostenibile.
    
    Ma l’altro lo abbracciò da dietro e gli poggiò la bocca lateralmente sul collo.
    
    “Sta calmo, - gli bisbigliò, graffiandogli leggermente la giugulare mentre lo baciava – ancora un poco… adesso passa… sei fantastico…”
    
    E diede un altro colpo, piantandoglielo dentro tutto. Rino uggiolò, ma non si mosse: ormai l’infamia era stata consumata, anche se fosse riuscito a divincolarsi e fuggire, la sua virilità era compromessa per sempre… Non aveva più niente da salvare, se non la vita… forse…
    
    Così, rimase fermo e cercò di resistere al dolore lancinante, abbandonandosi amorfo alle amorevolezze che l’altro gli prodigava. E dopo un po’ effettivamente il dolore si placò un poco, lasciandogli più che altro un fastidioso senso di ingombro, mentre lo sfintere rilassava la sua stretta attorno al poderoso cazzo vampiresco.
    
    Appena il vampiro si rese conto che il dolore stava passando, iniziò a muoversi piano, avanti e indietro, rallentando il ritmo o fermandosi addirittura, al primo cenno di sofferenza. Ma dopo un po’, l’istinto animalesco ebbe il sopravvento e si diede a cavalcare il malcapitato giovane con tutta la sua demoniaca potenza, a nulla valendo i gemiti, i pianti e le implorazioni che l’altro gli rivolgeva. Alla fine, con un urlo strozzato, glielo incornò dentro fino alle palle e gli rovesciò nelle budella tutta la sborra ...