1. Uncontrollable


    Data: 09/07/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Veronica Cailleach

    ... leggere un po’ al parco. Tu che farai?” “Boh!” “Ti andrebbe di venire al parco con me?” Questa sua richiesta un po’ mi sorprende. Ma mi incuriosisce. “Di far le cose di nascosto da un’altra persona non è che mi vada molto…” “Nessuna cosa di nascosto. Andiamo al parco a leggere, mi farebbe piacere conoscerti, tutto qua.” Che faccio? Alla fine, per far due chiacchiere, non ci sarebbe nulla di male, quindi… “Se la metti in questi termini, ok.” “La tua zona non la conosco, hai dei parchi nei dintorni? Di quelli dove ci stia un telo e ci possiamo svaccare :)” “Ce ne sarebbe uno in riva a un laghetto, a qualche chilometro.” “Per me è ok. Per che ora posso passarti a prendere? “Quando vuoi.” “Penso di poter essere lì per le 15. Ci scambiamo i numeri?” Lui arriva un po’ in anticipo. Mi viene incontro e mi dà due baci sulle guance, presentandosi. Caspita, è davvero un bel ragazzo e mi sento da subito a mio agio in sua presenza. Nel tragitto verso il parco in riva al lago parliamo del più e del meno, ma si percepisce un po’ di imbarazzo da parte di entrambi. Sono combattuta tra la curiosità di conoscerlo meglio e il fatto che stia facendo una cosa sbagliata, a uscire con uno che convive. Parcheggiamo, scendiamo dall’auto e troviamo una zona all’ombra. Lui stende un telo sul prato, togliamo le scarpe e ci sediamo l’uno di fianco all’altra. Parliamo di esperienze vissute, di ex, dei nostri interessi in comune. Man mano che passano i minuti, ci rilassiamo sempre di più e ogni imbarazzo ...
    ... svanisce. Penso solo che è bello parlare con qualcuno che sembra capirti. A un certo punto, mi sdraio, mentre lui è appoggiato sui gomiti. Percepisco il suo sguardo su di me, così come una specie di elettricità che si è creata tra i nostri corpi, che la mia mente razionale cerca di ignorare. Verso le 18, mi dice che è meglio andare. Deve ancora fare un po’ di spesa e probabilmente dev’essere a casa prima che torni lei. Saliamo in macchina, metto la cintura e sento sempre i suoi occhi su di me. Mentre mi accompagna a casa, riusciamo a dire solo poche frasi. L’intesa che si era creata seduti su quel telo ha lasciato nuovamente spazio all’imbarazzo. Sotto casa, mi saluta di nuovo con due baci innocenti. Stavolta sembra soffermarsi un pochino di più con le sue guance sulle mie, come se volesse farmi intendere che avrebbe voluto darmeli altrove. Scaccio subito questo pensiero, lo saluto e lo guardo andarsene. Mi scrive non appena arriva a casa. “Mi ha fatto piacere conoscerti. Sei carina e simpatica.” “Grazie! :) Anche a me ha fatto molto piacere conoscere te. Sei una persona piacevole!” “XD” “Perché ridi?” “Piacevole mi ha fatto ridere :) Comunque, possiamo ripetere, magari in un luogo più tranquillo.” Oh oh. “Per me va bene! :)” Ma cosa sto facendo?! “Ok, ci sentiamo allora. Buona serata.” Domenica non mi scrive, probabilmente sarà con lei. “No, basta. Smettila di pensarci.” Ma lunedì mattina mi scrive lui. “Ciao. Passato una buona domenica?” “Sì dai, relax.” “Ho letto qualche tuo ...
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