1. La soluzione al mio problema è in casa


    Data: 10/07/2018, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu

    Sono le 20.00 di un venerdì. Sono un avvocato e sto facendo ritorno a casa. Durante il tragitto la mia mente, come tutti i santi giorni, divaga; i miei pensieri corrono alla ricerca di scene erotiche vissute con mio marito e puntualmente la mia passera pigola e piange. Le lacrime valicano la stoffa dei miei slippini e colano lungo le mie cosce andando ad infrangersi sul sedile dell�auto. Perché succede? Semplice. Mio marito, ingegnere minerario, &egrave in missione in Africa già da due mesi e ce ne vogliono altri quattro prima che faccia ritorno a casa per una breve licenza di due giorni. Un tempo molto breve per soddisfare la mia sete di sesso. Ho 32 anni e sono una bella donna con un fisico ben sagomato. Sono una donna perennemente in calore e l�assenza di mio marito dal mio letto mi mette in uno stato di depressione. La mia voglia di sesso mi porta a fare pensieri osceni. Spesso ho pensato di tradirlo con uno dei miei assistiti o con un passante qualsiasi. Non l�ho mai fatto per due, credo, buoni motivi. Il primo &egrave perché amo mio marito; il secondo &egrave perche non voglio che un estraneo, uno sconosciuto, gioisca del mio corpo. Mi contento di usare giocattoli che ho comprato ad un sexy shop. Con i vibratori riesco a raffreddare i miei bollori, ma &egrave la carne che mi manca. Sento il bisogno che un lungo e grosso muscolo venga a frugarmi la passera. Insomma mi manca il cazzo.Ed &egrave con l�immagine di un cazzo proiettata nella mente che giungo a casa. ...
    ... Parcheggio l�auto ed entro in casa. Mi dirigo nella mia camera che &egrave al piano di sopra e nel farlo devo necessariamente passare davanti al salone dove, steso sul divano, c�&egrave mio figlio. Lo saluto da lontano. Lui mi risponde con un gesto della mano. Resto a guardarlo per alcuni istanti. Somiglia molto al padre. L�ho avuto che avevo 14 anni. L�anno prima con suo padre, che di anni ne aveva 15, giocammo a fare marito e moglie. Risultato mi ingravidò e dopo un anno nacque Gino. I miei mi bandirono dallo stato di famiglia. Dovetti sposarmi. La madre di mio marito mi accolse nella sua casa e mi aiutò a crescere il frutto del mio ventre. Ci permise di proseguire gli studi che completammo con ottimi risultati. Io mi laureai in giurisprudenza e mio marito in ingegneria. Sono ricordi che fanno parte della mia vita trascorsa. Proseguo. Salgo le scale e finalmente giungo in camera. In un batter di ciglia mi libero dei vestiti e dal cassetto del comodino prelevo il mio giocattolo preferito: un grosso vibratore. Mi stendo sul letto e tiro su le gambe divaricando le cosce. Metto in funzione il vibratore e me lo faccio scorrere sul corpo; una piacevole sensazione mi assale. Punto la testa del vibratore fra le grandi labbra e lo faccio entrare. Ci metto poco a godere. Entro nella doccia e lascio che i getti d�acqua mi picchiettano il corpo ed in particolare li lascio schiacciare sulle mie grosse mammelle che accarezzo in continuazione. Di nuovo la voglia di maschio mi assale. Di nuovo la ...
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