1. Marta la scema


    Data: 12/07/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    La chiamavano Marta la scema perché era scema e la dava a tutti. Fino a tredici anni era magra come uno stuzzicadenti poi all'improvviso si era trasformata in mille modi, il petto le era cresciuto in maniera smisurata, i fianchi anche, le gambe si erano allungate e ingrossate, solo il viso era rimasto uguale con il labbro inferiore pendulo e quell'espressione imbambolata e infantile che tutti le conoscevano. La madre era sarta e si diceva che fosse più brava a confezionare pantaloni che gonne, il padre beveva di professione. Lei fin da ragazzina si faceva portare dietro le fratte e i cespugli, non diceva di no a nessuno, tutti gridavano allo scandalo e tutti se la facevano e non si capiva se gridavano allo scandalo prima o dopo essersela fatta. Del resto aveva un grande vantaggio: nonostante le frequenti riunioni dietro i cespugli, figli non gliene venivano. Quando ci si accorse di questo fortunato accidente i suoi spasimanti aumentarono perché non c'è niente di meglio di una che ci sta e non ti rimane incinta. Io, Paolo e Sergio un giorno la sorprendemmo che stendeva i panni davanti a quella catapecchia di casa sua. Non era la prima volta che gironzolavamo da quelle parti ma quando la madre ci vedeva ci cacciava via gridando. Quel giorno, invece, Marta era sola e indossava dei blue jeans tagliati sopra il ginocchio che a stento le avvolgevano il sedere e una maglietta stretta che a stento le avvolgeva le poppe. Ciò che colpiva in lei era che le sue forme, sebbene ...
    ... abbondanti, erano proporzionate e piacevoli. Tutti e tre eravamo vergini e Marta ci sembrava così facile da raggiungere, il suo corpo così disponibile e generoso... Ci vide e ci sorrise. Paolo, il più intraprendente, le chiese se le mutande che stendeva erano le sue. "Sì", rispose,"Ti piacciono?" Paolo rispose che le avrebbe rubate per annusarle. Lei si fece seria. "Davvero le rubi? Non ho i soldi per comprarne altre, non le rubare." "Così vai in giro senza, sei pronta per l'uso." Non capì. Sergio allora le promise che gliele avremmo regalate noi delle mutande nuove e anche delle calze. "Davvero? Grazie." "Tu però che cosa ci dai in cambio?" "Un bacio." "E' poco." "Due baci." "E' poco. Vogliamo quello che tieni dentro le mutande." A volte non era chiaro se non capiva o fingeva. Alla fine Paolo le chiese:" Marta, dì la verità, con chi di noi tre ti vorresti fidanzare?" Lei ci guardò, fermò lo sguardo su di me e mi indicò. "Lui! Mi piace da sempre." Paolo e Sergio risero sguaiati e si congratularono per la mia conquista. "Ma noi tre dividiamo tutto, facciamolo insieme adesso!" Marta scosse la testa. Disse che non le piacevano certe cose, che le bastava uno alla volta e che comunque loro due non le piacevano perché la prendevano in giro. Io invece ero buono e non la chiamavo scema e se volevo andare con lei mi avrebbe detto sì ogni volta. "Stupida buzzicona" le dissero. "Chi vuoi che venga con te, solo i vecchi rincoglioniti. Tieniti le tue mutande." Sputarono per terra e si mossero per ...
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