Marta la scema
Data: 12/07/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Edipo
... umiliato per essere arrivato da solo e per essere trattato come un bambolotto, ma con Marta era diverso e poi era così abile, così priva della goffaggine che la contraddistingueva in tutte le altre cose, così dolce e così ingenua nella sua mancanza di pudore, una specie di santa puttana davanti alla quale provavo solo il desiderio di genuflettermi. Disse che potevo tornare sempre a trovarla perché mi voleva bene e ormai eravamo fidanzati, solo che la madre non voleva che facesse certe cose e si arrabbiava e perciò quando non c'era la madre avrebbe messo un asciugamano verde per farmi capire che potevo salire, altrimenti era meglio se stavo alla larga. Tre giorni dopo l'asciugamano verde era bene in vista. Salii le scale sul retro con il cuore in gola e gli ormoni in piena tempesta. Marta mi aspettava e quando mi vide mi assalì con una nuova grandinata di baci e leccate su ogni parte del viso, persino sugli occhi. Un interminabile bacio mi lasciò senza fiato e con un sapore di fresco in bocca e al termine mi sentii dire decine di volte: "Ti amo" e "Ti voglio", fino a stordirmi. Vidi presto i miei vestiti per terra, non so se per sua o mia iniziativa, ma certo fu lei a spogliarsi da sola e rideva e diceva:" Non guardare, dai, di te mi vergogno perché ti voglio bene." La prima volta non l'avevo vista nuda e ora restai incantato a fissarla. Certo non aveva il fisico per i concorsi di bellezza ma per uno che mai aveva visto dal vivo un corpo di donna sarebbe bastato molto meno ...
... per cadere in deliquio. Era una ragazzona piena di salute e io un ragazzo in fase di sviluppo: la conseguenza logica fu la sporgenza che mi gonfiava lo slip e che attirò la sua attenzione. "E' tutto mio, vero?", chiese accarezzandomelo. Cominciò a giocare con l'elastico dello slip, finché non infilò una mano per tastarmelo bene. Ebbi paura di arrivare di nuovo subito, perciò le chiesi di fare piano, senza fretta. Era così dolce e paziente, non mi rifiutò nulla come io non rifiutai nulla a lei. Accolse nel suo ventre le prime prove della mia virilità e non so se fossero più numerosi i suoi o i miei gemiti. Alla fine, esausto, tenni la testa sul suo grembo mentre lei mi accarezzava ancora tra le gambe e canticchiava una specie di ninna nanna. Poi mi tirò su e seria seria mi fece un discorso sul fatto che si rendeva conto di quello che aveva fatto, che io ero vergine e si era un pò approfittata di me però mi amava e non dovevo pensare che avrebbe continuato ad andare con gli altri uomini, certo ci saremmo sposati e avremmo avuto molti bimbi, era vero che fino ad allora non gliene erano nati ma questo perché non amava gli uomini con cui andava e tutti sanno che solo quando si vuole bene nascono i bambini. Arrossivo a queste parole, l'imbarazzo mi stringeva alla gola insieme a una pena infinita, sapevo che se c'era qualcuno che si era approfittato dell'altro, ero io, non diverso dai vecchi maiali che pure se l'erano scopata fino a quel momento. La nostra relazione durò diversi mesi. ...