1. Marta la scema


    Data: 12/07/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Edipo

    ... Ormai avevo ottenuto quello che volevo quindi dopo ogni incontro me ne tornavo a casa promettendo a me stesso che non sarei più tornato da lei. Invece dopo un paio di giorni provavo l'irresistibile impulso di andare a vedere se l'asciugamano verde era steso; dicevo a me stesso che era solo per curiosità, se non l'avessi visto, bene, il contrario sarebbe stata la stessa cosa, sarei tornato indietro. Naturalmente quando lo vedevo non potevo non girare sul retro, salire le scale che portavano alla stanzetta di Marta, dove lei mi attendeva imbronciata, delusa, e mi rimproverava perché non mi ero fatto vedere e lei rimandava indietro tutti i suoi spasimanti perché adesso lo faceva solo con me. Avrei voluto, forse dovuto dirle che non sarei ritornato ma appena la vedevo, appena scorgevo i seni abbondanti sotto la maglia, appena iniziava a dirmi che mi amava, appena, insomma, mi avvicinavo a lei, mio malgrado mi eccitavo e non potevo nasconderle l'erezione sotto i pantaloni. Lei allora si placava, diceva che anch'io le volevo bene e glielo dimostravo ogni volta che il suo "fratellino" si svegliava. Non sapevo come uscire dalla situazione in cui mi ero infilato. I miei genitori iniziavano a sospettare qualcosa, viste le mie frequenti sortite, e i miei compagni anche. Evitavo sempre più spesso la compagnia di Sergio, Paolo e degli altri, con la scusa che mi prendevano ancora in giro per la brillante conquista che avevo fatto. Avevo ammesso di essere stato con Marta ma solo una ...
    ... volta e avevo giurato di non averla più incontrata. Alla fine, un pomeriggio, dopo un'altra scopata che mi aveva lasciato stremato, volevo scappare via ma Marta mi stringeva ancora al suo corpo e continuava a baciarmi. "Quando mi presenti a tuo padre e tua madre?", mi chiese. Una sensazione di terrore mi corse per tutto il corpo. Non avevo a che fare con una ragazza come le altre ma con una che era rimasta bambina e non sapevo come ragionare con lei, come risponderle. Le dissi che era ancora presto, che i miei avrebbero protestato perché ero troppo piccolo per impegnarmi. Mi infilò la mano tra i capelli e mi chiese:" Tu non mi tradisci, vero? Non hai un'altra ragazza?" "No, dove la trovo un'altra dolce e bella come te?" "Sai, in fondo non voglio figli, mi basti tu: sei tu il mio bambino, ti farò da mamma e ti cucinerò e ti farò tutte le cose." Mi rivestii giurando fra me che non sarei tornato più, quando un sasso colpì la finestra senza rompere il vetro ma facendoci saltare per lo spavento. Guardammo giù e vedemmo Sergio, Paolo e altri due miei compagni, Luca e Valerio, che vedendoci sghignazzarono e urlarono. "E bravo, ti sei fatta l'amante!" "E che amante!" "L'hai trovata vergine?" "E poi è così intelligente!" "Ha tre laureee e cinque diplomi!" "Almeno è brava a succhiarlo? Pare che sia la sua specialità!" "Io so che è brava anche a prenderlo in ..." "Ce l'hai abbastanza grosso per lei?" "E tu come ce l'hai?" gridò Marta. Paolo, che aveva pronunciato l'ultima frase restò ...
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