Marta la scema
Data: 12/07/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Edipo
... andarsene. Io li seguii ma loro mi rimbeccarono. "Stattene con la tua innamorata, visto che fai queste conquiste!" "Avanti, quella è scema." "Appunto, andate bene insieme. Che ti credi, che davvero vorremmo sporcarci il coso infilandolo in quel cesso? Possiamo avere le migliori ragazze!" Mi lasciarono indietro. Mi voltai. Marta mi seguiva con lo sguardo e quando vide che ero rimasto solo mi fece segno di avvicinarmi. Ero incerto, poi la raggiunsi. "Avete litigato?" "Sì." "Per me?" "Bé, sì." "Sono gelosi?" Non risposi. Mi guardava vogliosa, aspettava che dicessi o facessi qualcosa. Alla fine le dissi che era bella e mi piaceva. Non mi fece neanche finire di parlare che mi prese per mano e mi portò verso la casa, mi fece salire una scala sul retro e mi portò in una stanzetta dove un letto, un armadio con uno specchio e una macchina per cucire costituivano tutto l'arredamento. Era tutto povero ma pulito. Mi fece sedere sul letto vicino a lei e cominciò a riempirmi di baci. Disse che da tempo mi voleva bene e che se volevo poteva essere la mia ragazza. Promise che se le dicevo di sì sarebbe venuta solo con me e mai più con gli altri. Diceva tutto questo seriamente, sembrava mi stesse facendo una dichiarazione in piena regola e che davvero si apettasse di fidanzarsi con me. Pensai ai miei genitori e alla loro faccia se mi fossi presentato con Marta come fidanzata... "Dimmi ancora che sono bella e che ti piaccio." "Sei bellissima." "Mi vuoi? Mi desideri?" "Da impazzire." Mi ...
... soffocò quasi in un nuovo abbraccio. "Marta...ti posso toccare?" "Sì perché mi chiedi il permesso, come sei buono, mi vuoi bene, vero? Io te ne voglio da tanto, mi sei sempre piaciuto." Le tastai i grandi seni e il resto del corpo. Lei mi mise una mano fra i capelli e disse che le sarebbe piaciuto avere un fratellino come me. Pensai fosse inutile chiederle se mi voleva come fratello o come fidanzato, in quel momento scoppiavo di voglia, avevo a portata di mano la possibilità di mettere in pratica quello che facevano nei film porno che vedevamo di nascosto e non volevo lasciarmela sfuggire. Stavo per dirle che non resistevo più ma lei mi prevenne dicendo con un sorriso: "Ora spoglio il mio fratellino." Cominciò davvero a togliermi i vestiti e rideva e cantava. Alla fine si fece seria. "Vuoi stare tutto nudo o ti vergogni? Non devi vergognarti di me, ne ho visti tanti nudi." "Io invece...non l'ho mai fatto." "L'avevo capito, sai." Per quanto fossero sconclusionati i suoi discorsi, le cose del sesso le capiva benissimo. "Non aver paura, ti imparo io." In effetti mi insegnò bene, o meglio mi imparò, come diceva lei. Le sue carezze e i suoi baci avevano già raggiunto l'effetto ultimo: venni con ancora indosso le mutande. "Pazienza", commentò,"lo faremo un'altra volta." Volle portarmi in bagno per lavarmi e pulirmi ma prima dell'acqua e del sapone usò la sua lingua con cui succhiò da quello che definì "il suo bellino", le mie ultime gocce di sperma. Con un'altra donna mi sarei sentito ...