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Il girone della m - atto primo - "l'ortaggio"
Data: 15/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL
... i cessi di casa. Quando il giorno dopo a lavoro gli scrivevo sul telefonino dei miei dolori alla gola, egli mi rispondeva con un sorriso e mi diceva “bravo, amore”. Quel suo dirmi amore mi legava stretto a lui. Divenni abile nell’arte della gola. Imparai a mandare giù la sua bianca proteina. Cinquanta milioni di spermatozoi tutti per me ad ogni tornata. Tale è il quantitativo di sperma immessa in una vagina ad ogni eiaculata. Ma nessuno di essi culminò in corsa nell’ovulo da fecondare. Corsero tutti oltre le tonsille giù verso il mio stomaco. Si lasciarono digerire e assimilare. I miei tessuti si nutrirono della sua materia. Da quando ebbi a praticar l’ingoio, vidi le mie unghie più luccicanti, la mia pelle più luminosa. Mi nutrivo di lui. Mi laceravo il cavo orofaringeo sotto i colpi d’ariete sospinti dalle sue reni, e curavo a medicina naturale il mio bisogno d’amore. A flaconi di sperma. Poi il mio bisogno di cazzo in bocca divenne una necessità. Mi lasciava dormire come un cucciolo attaccato alla sua mammella. Di tanto in tanto gocce di urina inumidivano le mie fauci rinsecchite nel sonno. Al mattino dovevo accuratamente svuotarlo, lavarlo con amore a colpi di lingua e lasciarlo destarsi per andare al lavoro. Talvolta lo raggiungevo al lavoro pregandogli di succhiarglielò appena un po’. “Cazzi amore, sono al lavoro” mi diceva ma poi mi accontentava. Raggiungevamo il retro dell’ufficio e io mi inebriavo alla vista del suo pene molle da tenere solo per ...
... qualche minuto nel caldo umido della mia bocca. Il suo membro fu per me occasione di letizia. Nei giorni neri trascorsi per problemi personali di cui non potrò riferire egli ebbe a consolarmi amorevolmente buttandomi il cazzo in bocca e pisciandomi dentro alacremente. Sulle prime non osai bere la bevanda limpida e paglierina, ma poi goccia dopo goccia apprezzai il suo tono. Ogni giorno m’idatai più d’urina che di acqua, consapevole del fatto che il 95 percento del tonico è composto d’acqua. Dal mio Riky mi approvvigionavo di azoto e cloruri. Mi rifornivo di utile fosfato, di zolfo, di ammoniaca antisettica e della sua preziosissima creatinina, del suo potassio a me utilissimo per il mio umore… E poi il calcio, rilasciato dal suo piscio ed utile per le mie ossa. Ero felice quando al mattino o alla sera lo vedevo aprire il frigo e mandar giù acqua. L’acido urico, ultimo componente dell’urina, mai fu per me un problema. Imparai a gustare il suo retrogusto. E’ l’acido urico a diversificare il sapore del piscio da uomo a uomo. Questo lo dico per cognizione di causa, visto che dopo imparai a mandar giù il piscio di altri rozzi signori, cari al mio Riky per cultura ed estrazione sociale. Ma l’acido urico del mio Riky fu insuperabile. Amavo il suo piscio. Amavo l’umido delle sue scarpe. Amavo ogni sua secrezione lasciata a macerare tra gli indumenti da lavare. Consapevole del fatto di non poter oltremodo disturbarlo nelle ore di servizio al lavoro mi sdraiavo sul ...