1. Fiore di Bach - Cap. IV - Il coniglio.


    Data: 16/07/2018, Categorie: pulp, Autore: Flame

    ... Mi sono venduta per la droga. La droga. Ne ho un disperato bisogno, sono nuovamente a secco e devo subito prendere una dose o rischio di diventare pazza. Sono scossa da tremolii e sudo freddo. Quando mi presento da Regina sto in piena crisi, busso forte alla porta, due tre volte e sembra che voglia sfondarla, appena mi viene aperta gli urlo contro, senza riguardo, ho bisogno della mia dose, glielo spiattello in faccia e sembro avere la bava alla bocca. Mi guarda con il viso contrito, è seduta sulla poltrona verde di velluto, le gambe sono aperte e tra esse si trova uno schiavo, uno dei tanti che ha, non li riconosco perché il loro capo è totalmente coperto da una maschera di lattice nera, ma so che è un altro, ne ho visti svariati in questi giorni me ne accorgo per il collare, cambiano a seconda della persona sottomessa, ne ha di svariati, questo ad esempio ha delle borchie. Ora però, questo non mi interessa minimamente, sono pronta a scavalcare il cane che ha lì in terra e prendermi ciò che mi spetta di diritto. Sembra strano ma ho fatto proprio così, ho scavalcato l’uomo mentre guardando dritta in faccia a Regina ho visto la sorpresa e un pizzico di spavento. Ho sorriso, quanto ho sorriso dentro di me, per la seconda volta ho visto un barlume di umanità in quel involucro misterioso dai verdi occhi. Mi sento vicina a lei più di quanto immagino realmente, mentre bevo dalla sua fonte lussuriosa mi perdo nella eccitazione di leccarla di profanare con la lingua la sua carne ...
    ... sensibile, la godo, la faccio godere e tremare sotto i miei colpi insaziabili. La vedo inarcarsi, carezzarmi i capelli, godiamo insieme intensamente e diversamente rispetto che con gli altri. Siamo complici, siamo amanti. Percepisco gli occhi dello schiavo. Non è il tuo momento ma il mio. Deve godere con me. Le sue carezze diventano più feroci, ora mi artiglia e serra le gambe intorno alla mia testa per non farmi scappare. La bacio,bevo ogni singola goccia dissetandomi di lei. Una volta ripresa Regina mi indica dove prendere l'acido, mi sento schifosa perché non esito, diretta mi prendo ciò che voglio e mi perdo nuovamente. Mi perdo nei miei mondi strani, dove Regina non è una ma due, tre, quattro, mi parlano. Mi dicono che presto dovrò incontrare un uomo a cui piacciono i peluche… …-I peluche?- scoppio a ridere istericamente -Si i peluche Ania, hai capito. Gli piace incularsi le donne travestite da peluche.- Trattengo a stendo la risata, so che se continuo mi metterà a leccare i suoi tacchi sporchi come il suo schiavo, non posso permetterlo. Annuisco. Con un gesto scansa l'uomo a terra e mi raggiunge, prende il mio viso con le mani; è un contatto caldo, dolce e surreale. -Questa volta è diverso, piccola mia… tu condurrai i giochi… Sarà lui ad essere inculato. Da te. – Annuisco. Ho trovato un altro mondo da esplorare, l'acido mi sta guidando. Sono su un palco improvvisato in una villa sfarzosa ad una festa altrettanto sfarzosa ed eccentrica del uomo che tra poco dovrò inculare. ...