Fiore di Bach - Cap. IV - Il coniglio.
Data: 16/07/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: Flame
... che le fotografie scattate con diverse donne, giovani, non arrivino alla moglie. Un ricatto ben costruito e studiato nei minimi dettagli. Lo facciamo travestire, un coniglio di peluche bianco e nero, con orecchie e coda. -Fai i denti a coniglio, fallo!- esclama Regina con il cuore pieno di risentimento verso quest'uomo. Il grassone obbedisce, una piccola palla di pelo finto, con orecchie lunghe e guance rosse. “Sei fortunato coniglio, sei fortunato che non sia lei a prenderti ma io. “ “Ti piaccio coniglio? Ti piaccio tutta nuda? Le mie forme sinuose, la mia pelle liscia, e questo… questo ti piace? È grosso, chissà sé riuscirei a prenderlo!” Gli occhi verdi mi dicono di farlo, lui è a carponi in una chiara posizione di sottomissione. Non gli riservo nessuna gentilezza, sono feroce ma mai quanto Regina. Lei si gode lo spettacolo sorridendo. Io lo sodomizzo lo faccio sentire meno maschio, vulnerabile e sporco come in passato ha fatto sentire numerevoli donne. Con mia grande sorpresa, piano piano che la sua carne cede ai miei colpi decisi di bacino, sia io che lui iniziamo a godere. Il piacere di ...
... entrambi posto su fili immaginari paralleli che alla fine si ricongiungono in un cappio solido. Il dildo di gomma procura una vibrazione che arriva dritta al mio clitoride facendolo inturgidire. Più sono decisi i colpi più godo, la stessa cosa vale per lui, più in fondo vado lui più prova dolore e questo dolore diventa piacere. Godiamo insieme. Mai l'avrei pensato, mi sento meschina nel provare piacere in una situazione simile, ma la mia mente è annebbiata. L’uomo grugnisce e geme vistosamente, io mi bagno e gemo. Regina dietro di me, mi tasta i seni, stringe i capezzoli facendoli rizzare. Sono in ecstasy, il mio piacere detta i miei colpi, il ritmo, ogni cosa. Le mie mani poggiano sul suo culo, lo stringo, gli infilzo le unghie nella carne. Godo sprofondando nel mio io più remoto, trovo un qualcosa di mai esplorato. Il tempo per me è sempre secondario, qualcosa di non importante. L'uomo ha avuto la sua lezione, il senso di giustizia è stato saziato finanche questa volta. Mi guardo nel mio oscuro riflesso nel vetro del treno, e per un breve istante, la mia immagine si anima donandomi un ghigno perverso.