Fiore di Bach - Cap. IV - Il coniglio.
Data: 16/07/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: Flame
... Mi viene da ridere. Mi struscio sensuale contro il palo, mi ci avvinghio come un serpente e sinuosa improvviso una danza erotica per lui, un uomo calvo e panzuto avanti con l’età. Devo farlo, è l'uomo di Regina. Ballo e non ci penso, mi muovo lenta, seducente, non lo faccio per quel grassone ma per Regina. Solo per lei. Vedo complicità nei suoi occhi, quelle iridi verdi tanto enigmatiche, mi perdo per lunghi secondi, fin quando Aleksej mi riporta alla realtà. Mi invita a raggiungerlo, vuole che faccia un ballo privato, solo per lui, Regina è invitata come spettatrice, l'unica. Il grassone si siede su una specie di grande trono ornato d'oro, io devo strusciarmi su di lui, farlo eccitare. Deve desiderarmi. -Vuoi che mi tocchi o vuoi essere toccato? Sono brava con la bocca, mi piace succhiare- passo la lingua sulle labbra, voglio farlo cadere, ci sto riuscendo. Il mio bacino si muove sinuoso andando a premere nel suo punto più sensibile, lo sento indurirsi sotto le mie attenzioni. Regina mi guarda compiaciuta, si nota quanto gli piaccia la situazione, ne trae godimento. -Succhiami- gracida il porco. Ecco non vorrei farlo, vedo un uomo vecchio, calvo e grasso. Nulla mi fa venire voglia di prenderlo in bocca maggiormente ora che continua a guardarmi con quell'aria esigente, nulla a che vedere con Regina che sembra quasi essere comprensiva, dopo la volta con Foma si è nettamente addolcita. -Fammi vedere cosa sai fare troietta- continua l'uomo, non vorrei ma prendo alla lettera ciò ...
... che dice, devo farmi desiderare e tentarlo in modo assurdi. Gli faccio vedere cosa so fare; la mia lingua saggia la consistenza del suo membro, lecco l’asta con voluttà fino al glande dove con movimenti circolari stimolo il frenulo. Mi impegno, il mio sguardo punta sul suo viso, nei suoi occhi. Sto bleffando, fingo piacere, mugolo mentre prende consistenza nella mia bocca. Il suo sapore rende la situazione plausibile, senza farmi venire il disgusto. Socchiudo gli occhi e penso a Yuri, mi chiedo come sia il suo sapore e guardarlo negli occhi mentre gli dono piacere, la sua consistenza e la sua cappella violacea… mi piacerebbe sapere come sta nella mia bocca. Il mio sogno viene infranto, torno alla realtà vera e becera. Regina sta tessendo la sua ragnatela velenosa, intorno all’uomo. “Sei caduto nella trappola, ora non hai scampo.” Come una vedova nera si è prima raggirata il maschio e ora lo sta annientando lasciandolo sprofondare nel suo stesso marciume. Lo ricatta, ricatta di dire tutto alla moglie così potrà dire addio alla sua agiata vita, e potrà trasferirsi nei quartieri bassi dove nessuno si farà scrupoli a fargli il culo. Sono complice. Da una parte sono contenta che lei stia facendo un po’ di giustizia, non ce n’è mai abbastanza per questo tipo di persone, eppure ora, vederlo lì piagnucolante e in ginocchio mi fa sentire meschina, marcia. Continuo, accecata da quel senso di giustizia che mi rende orbo tanto quanto Regina. Accetta, non ha scampo deve farlo se non vuole ...