La dura legge del carcere
Data: 16/07/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: Vampir2
... becco dal bordo in modo da ricavarne un imbuto. Rimisi tutto a posto e mi sdraiai al mio posto a guardare la tv. Dopo cena preparai il tea (quel giorno toccava a me) e senza farmene accorgere svuotai nei loro bicchieri le due bustine con gli psicofarmaci in polvere. Ora c’era solo da aspettare. Non ci volle molto perché crollassero sulle loro brandine, tanto che quando passarono i secondini a chiudere il secondo portellone erano già nel mondo dei sogni. Scesi dalla mia branda e raccogliendo tutte le calze iniziai a formare delle corde, poi finite le calze tagliai a strisce non troppo strette delle loro magliette. Il primo che immobilizzai fu proprio quell’essere spregevole di Antonio, lo imbavagliai con le sue calze annodate, riempendo la sua bocca proprio con il nodo di giunzione, per poi legargliele sulla nuca. Con altre corde gli legai le mani dietro la schiena. Poi lo posizionai a 90 gradi come avevano fatto con me. Legai insieme due paia di pantaloni ed una volta fatto con essi un giro intorno al collo di Antonio a mo’ di sciarpa legai le due estremità alla rete del letto. Ora per lui muoversi era impossibile. Ripetei l’operazione per Claudio, scaraventandolo a terra dal “secondo piano”. Ora finalmente erano alla mia mercé. Iniziava la mia vendetta. Accesi il fornellino e bruciai tutti quegli schifosi peli che aveva sulle e tra le chiappe, fino ad arrivare ai testicoli, una puzza di pollo bruciato mi riempì le narici, poi andai in bagno e svitai il bastone di legno ...
... dalla scopa per spezzarlo in due. Per la sfortuna di Antonio inserii una metà del bastone senza nessun lubrificante nel suo buco schifoso, qualche suono iniziava ad uscire dalla loro bocca. Con l’altra metà prima lo bastonai con violenza dietro la schiena e poi raddoppiai le presenze all’interno di quel culo schifoso, e senza pietà come con il primo, qualche lacrima di sangue iniziava a scorrere lungo l’interno delle sue cosce. A quel punto misi tra i due bastoni una bottiglia di piena di acqua e unendo le estremità dei pezzi di legno che fuoriuscivano, formando una pinza al contrario gli allargai il buco del culo che di più non si poteva. Sentivo un urlo di terrore soffocato dal nodo che aveva in bocca. Un senso di onnipotenza si impossessò di me! Quando il suo sfintere fu completamente collassato, sostituii i due bastoni con l’imbuto formato dalla bottiglietta, il quale non fece nessuna fatica ad entrare dentro quel buco slabbrato. Ci versai dentro tutto quello che avevo a portata di mano, zucchero, sale, caffè, cacao , ed infine il contenuto di due bottigliette di acqua. - Ti sei divertito con me, eh! brutto bastardo?! - Come dicevi? – Niente di personale, che era tutta colpa del contesto in cui ci troviamo? Che era un atto dovuto? - Il contesto è fatto da noi brutto bastardo, io non ti farei mai quello che tu sei stato capace di farmi, perché mi fai schifo solo a guardarti, anche ora se non ho vomitato è solo perché sono ancora troppo incazzato!. Figlio di puttana!! Presi i ...