1. Fragole e cognac


    Data: 17/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: prossi

    ... bellezza mi ha colpito, ma è stato uno stimolo in più per conoscerci.”
    
    “Conoscerci?”
    
    “Be, si. Mi piacerebbe sapere di te, della tua vita, chi sei.”
    
    “Io invece non voglio sapere chi sei, voglio che tu rimanga un perfetto sconosciuto così quando ti lascerò ti amerò per tutta la vita.”
    
    “Amerai me o l’idea che ti farai di me?”
    
    “Nessuno è così eccezionale da essere amato per quello che è, anzi al contrario. Siamo tutti così terribilmente ordinari, insignificanti, terreni, effimeri! siamo polvere e acqua, aria buttata al vento. È il sogno, la fantasia a trasformare le persone in esseri divini. Il mio attore preferito era Tom C., per me era un mito, un essere ultraterreno. Mi è capitato di conoscerlo personalmente durante le riprese di un film girato a Roma. Siamo usciti insieme per tre giorni, Il primo giorno mi è sembrato meraviglioso, ma poi man mano che mi parlava di se e ho capito che era un pezzo di merda, mi è caduto dal cielo. Non lascerò che tu mi racconti la tua vita né che mi dica chi sei, cosa fai per vivere. Dentro di me è già partito il film e dentro di esso tu sei un semidio sceso in terra solo ed esclusivamente per me, per passare tutta la notte con me, per amarmi con tutto il fuoco che ha dentro. Domani ci aspetta solo il ricordo di questa notte e sarà un ricordo che ci rimarrà per tutta la vita.”
    
    Rimasi interdetto dalle sue parole, smarrito, ma nello stesso tempo catturato dal suo carisma e dalla decisione con la quale raccontava le sue ...
    ... idee.
    
    “Dove alloggi?” mi chiese.
    
    “Ho prenotato una camera in un hotel in via Veneto.”
    
    Non lo lasciai continuare. Pagai, prendemmo un taxi e in breve ci ritrovammo in camera.
    
    “Per favore, ordina fragole e cognac! e anche della panna, e pure del mascarpone.”
    
    Alzai la cornetta del telefono e chiesi al bar dell’hotel quanto richiesto dal mio giovane conturbante e sconosciuto.
    
    Dopo pochi minuti suonarono alla porta. Il cameriere aveva portato il cognac e disse che per il resto stavano provvedendo.
    
    Versai il cognac in due bicchierini. Ci sedemmo su uno dei bordi laterali del letto e lo sorseggiammo mentre ci guardavamo negli occhi. Il cognac rese le sue labbra lucide e non resistetti dalla voglia di poggiarvi le mie. Il sapore naturale delle nostre bocche si era mischiato magicamente con quello del cognac. Sentii scivolare con scioltezza la mia lingua sulla sua e per quanto entrambe si contorcessero e si avviluppassero non si annodavano bensì sfuggivano per ritrovarsi ancora avvinghiate. Poi presero a vagare alla scoperta di tutte le dolcezze delle nostre bocche fino alla gola.
    
    Preso dalla foga, lo costrinsi col mio peso a coricarsi sul dorso e mi ci accavallai, ma lui si svincolò lestamente con furbizia e si rimise in piedi.
    
    “Non vorrai mangiarmi come una cassata siciliana, come un babà napoletano, tutto in pochi voraci bocconi?”
    
    Scossi la testa senza proferir parola. Mi ero lasciato trasportare dall’eccitazione, è vero, ma era pur così che avevo fatto sesso ...
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