Voglie : parte 2
Data: 19/07/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: skizzoinfoiato, Fonte: Annunci69
La sveglia era suonata, mi sentivo leggera, affatto stanca pur non avendo chiuso occhio, mi presi qualche altro minuto a contemplare quella ragazza che, accanto a me, stava per esser cullata dalle braccia comode di Morfeo, e che aveva creato uno Tsunami in me.
Andai in bagno con ancora viva l'eccitazione provata, sentivo il suo odore sulla mia pelle, un odore mischiato a quello di sesso e sudore, avevamo creato una nuova fragranza, mi piaceva quel mix. Nuda, difronte allo specchio, mi osservavo ripercorrendo nelle mente l'esperienza appena vissuta.
Mi feci forza e mi gettai in doccia, mi sentivo diversa, sensazioni dimenticate da tempo, forse troppo tempo, i capezzoli si inturgidirono immediatamente solo al primo ricordo del sapore della sua lingua. Turgidi come non trovassero appagamento, quasi dolenti mandavano scosse in tutto il mio corpo specie nel basso ventre, le gambe erano sul punto di cedere, il respiro divenne corto nel trovare anche il clitoride gonfio e voglioso.
Come si dice, il tempo è tiranno un duro lavoro mi attendeva in ufficio con tutte le fatiche del mondo sulle spalle riuscii a mettermi infine in macchina.
Il viaggio mi sembrò anche troppo rapido, tanto la mente era restia a distaccarsi dai ricordi quanto invece vogliosa d'abbandonarsi ad essi.
Il tutto trovò una fine con la chiamata del mio capo, che come d'incanto mi riportò alla realtà mi fece sentire derubata ma il lavoro è lavoro.
Arrivata in ufficio non ebbi più nemmeno un ...
... secondo di pensare a Sandra, lo studio era in totale fibrillazione, oltre alle normali pratiche c'erano almeno due grossi affari in ballo, la prima, la fine di una trattativa di fusione fra due grosse società che aveva richiesto nei mesi precedenti uno sforzo da parte di tutti, la seconda cercare di prendere la gestione legale di un'altra grossa azienda, famosa livello mondiale.
Quest'ultima non era per me di secondaria importanza, essendo mia l'idea di soppiantare nella gestione uno studio nostro acerrimo nemico, me ne stavo occupando in prima persona, avevo carta bianca e la sua riuscita mi avrebbe aperto le porte per diventare socia del mio studio.
La giornata lavorativa era un vero e proprio puzzule di incastri, fra le varie riunioni e altre cose da gestire.
Era quasi ora di pranzo, immersa in una discussione accesa per tirare le fila di come giocare le nostre carte a favore del nostro cliente quando Lucia, la mia segretaria, mi consegnò un biglietto recante un messaggio di mia figlia. Notai lo sguardo infastidito del mio capo, mentre lo leggevo.
Mi comunicava che Sandra era tornata in città per pranzare col padre, sapevo fosse un pilota di marina e raramente stava a casa, e mi chiedeva, di passare a prenderla a fine giornata.
Proprio in quel momento ci fu una pausa, tornai in stanza pronta a chiamare mia figlia, un messaggio recava telefono di Sandra e l'indirizzo, lo conoscevo, era a non più di due isolati di distanza nella via dove solitamente andavo a pranzo ...