1. Jenny


    Data: 22/07/2018, Categorie: Etero Autoerotismo Autore: Metal_Man, Fonte: RaccontiMilu

    Jenny non era per niente contenta della piega che stava prendendo la sua vita, e doveva assolutamente riprenderne il controllo. Desiderava essere libera, non vivere in quella gabbia nella quale era stata ficcata a forza. Figlia primogenita di un importante uomo d’affari, nella sua famiglia l’apparenza era sempre stata la parola d’ordine: bisogna apparire come persone perbene, bisogna sempre mostrarsi agli altri come essi si aspettano di vederci. Trasferitasi all’università aveva finalmente goduto di un po’ di libertà, lontana dai salotti mondani che frequentava la madre e dagli amici “importanti” che frequentava il padre. Si era data da fare, aveva vissuto le sue esperienze, avuto delle storie più o meno intense, e aveva evitato di ricorrere all’appoggio di papà per costruirsi un futuro, per quanto immaginasse che la lunga ombra del padre fosse arrivata anche, a sua insaputa, davanti ai suoi datori di lavoro. Ma poco importava, si sentiva libera di vivere a modo suo, e di portare in casa propria e nel proprio letto chi voleva e per quanto tempo voleva.Ora però tutto questo era finito, e per quanto si fosse dedicata alacremente al lavoro per non pensarci, era già al limite. Aveva 29 anni, e da quasi un anno era sposata -o meglio, era stata costretta a sposarsi- con un uomo di 41. Suo marito Michael era il più giovane del club golfistico frequentato da Henry, il padre di Jenny, ed era tutto ciò che un buon dirigente finanziario dovrebbe essere: cinico, opportunista, sagace, ...
    ... aggressivo; peccato che anche nella routine quotidiana fosse come nel lavoro; il risultato: nessuna donna con un po’ di buonsenso poteva sopportare la sua presenza per più di un’ora. Eppure, quando voleva qualcosa non esitava a prenderla: per lui tutto, anche una donna, aveva un prezzo, o per dirla con il suo gergo “era suscettibile di valutazione economica”, perciò era sufficiente fare l’offerta giusta. Michael intendeva candidarsi al Congresso, e per migliorare la propria immagine aveva bisogno di una donna al suo fianco: doveva rappresentare il sogno americano, la famiglia perfetta, più perfetta degli stereotipi pubblicitari; ed Henry aveva fiutato l’affare: poteva sistemare la figlia, così da riaverla sotto il proprio controllo, ed in modo indiretto poteva estendere maggiormente la propria influenza nel mondo politico. Ovviamente, quando lo disse a sua figlia si ritrovò la porta sbattuta in faccia, ma riuscì a trovare degli argomenti molto convincenti: “o fai come dico io, o ti rovino: verrai diseredata, darò tutto a tuo fratello, e potrei anche farti cacciare dal tuo lavoro; non sfidare tuo padre, Jennifer”.Non aveva avuto scelta: non poteva sopportare di regalare tutto il patrimonio di suo padre a quello spocchioso di John, che a differenza di lei aveva preferito baciare i piedi degli amici di papà per far strada, invece di lavorare duramente.“nemmeno un anno, e già non ce la faccio più”, confessò ad alta voce a se stessa mentre guidava verso la villa in cui abitavano. Per ...
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