1. 121 - Maria, suo figlio e la sua futura nuora


    Data: 18/09/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Incesti Lesbo Autoerotismo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... al vestito, a scanso di equivoci, anche le mutande. Indossai una maglietta sopra al seno nudo e andai in cucina con l�intenzione di preparare il pranzo. Un pensiero martellante non mi lasciava un secondo di pace, ero curiosa di sapere se il mio bambino era venuto se aveva finito la sua lentissima sega. Più volte fui tentata di andare a vedere, magari entrando senza chiedere permesso, allontanai alcune volte la tentazione, ma poi non seppi resistere e così entrai in bagno. Era fuori dalla vasca con indosso l�accappatoio aperto sul davanti, praticamente era nudo come un verme, con il cazzo ancora semirigido, dalla cui cappella un filamento gli colava giù per un paio di centimetri e rimaneva sospeso, ballonzolante, incerto se cadere o rimanere lì appeso. Lui quando mi vide, si voltò di schiena, per non farmi vedere l�ottava meraviglia del mondo, gli dissi di non vergognarsi che ero sua madre, lui ridacchiò timidamente e poi per dimostrarmi che non si vergognava affatto si girò verso di me. Non fui capace di tacere e in qualche modo lo provocai, lo feci complimentandomi con lui per il pesante armamento che possedeva e lui mi rispose che caso mai era merito mio che l�avevo fatto così bene. Toccò a me ridere della sua battuta e gli chiesi se qualche ragazzina avesse già avuto il piacere di provarlo, lui con aria di sufficienza, palesando una certa sicurezza, mi fece intendere che lo aveva già fatto un sacco di volte. Io ero sicura che quella volta con la fantastica e dolce ...
    ... bambolina era stata la sua prima volta. Gli chiesi se quella bellissima ragazzina fosse la sua �tipa� e lui abbassò gli occhi e con il capo mi fece cenno di si. Ero vicinissima a lui e mentre parlavamo il suo cazzo invece di scendere era risalito ed ora era bello duro e lievemente incurvato verso l�alto. Glielo feci notare e lui mi disse che l�argomento di cui stavamo parlando lo aveva eccitato. La troia, puttana, ninfomane incestuosa che albergava in me, non seppe fare di meglio che allungare la mano sfiorandogli il cazzo, lui sospirò e i suoi occhi si posarono su di me fissandosi dentro ai miei, vidi lo sguardo velato di passione, sentii il suo bacino spingersi in avanti e poi la cappella appoggiarsi contro il mio ventre. Gli feci scivolare l�accappatoio sulle spalle e lui se lo lasciò cadere ai piedi. Un fisico ancora acerbo, liscio come il culetto di un bambino, l�unica presenza pilifera era sul pube, dove il pelo non particolarmente folto sembrava una nuvola setosa. Lo sfiorai sul petto, lui trepidante, timorosamente posò una mano sul mio seno, mi sollevai il vestito e lo sfilai facendolo passare sopra il capo. Le mie mammelle erano molto diverse da quelle della ragazzina, lui me le guardava ammirato, poi prese ancora coraggio ed entrambe le sue mani si impossessarono dei miei polposi globi. Io lo baciai a labbra chiuse, un bacio a stampo, poi lo strinsi a me, sentivo la sua durissima virilità premere contro il mio stomaco, lo baciai ancora e lui birichino aprì la bocca, la sua ...