Dad/boy malati di sesso
Data: 25/07/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
(Racconto n. 75)
La strada era semibuia perché la luce gialla dei lampioni era in gran parte nascosta dai rami frondosi dei grandi alberi che la costeggiavano. Per questo era il luogo ideale per fare 'battuage'. Numerose figure, per la maggior parte giovani, si muovevano in su ed in giù o si fermavano appoggiate ad un muretto in attesa di imbattersi in una nuova stimolante avventura.
Tra loro era anche Christian, fermo a parlare con un amico conosciuto lì tempo prima. Si erano trovati simpatici e, quando si incontravano, si raccontavano tante stupidaggini e ne ridevano. Molti dei loro discorsi vertevano su avventure di una sera vissute da poco, spesso con particolari che non facevano onore ai loro temporanei accompagnatori: “Quello aveva gli occhi storti. Quell’altro ce l’aveva così piccolo che ho fatto fatica a trovarglielo nei pantaloni. L’altro ancora c’aveva una mazza da far paura ma un alito da stendere un elefante”. “Pure stasera ho una voglia…” e così via. Di rapporti tra loro non era il caso, dato che tutti e due avevano gli stessi gusti.
Christian era un ragazzo maggiorenne da pochi mesi.
Aveva capito i suoi irreversibili gusti sessuali all’età di 14 anni. Si era concesso come cavia per le prime esperienze dei suoi compagni di scuola e di giochi ed ormai era diventato un grande esperto nel far godere i maschietti. Ormai sapeva usare la bocca ed il buco del culo in maniera esemplare.
La cosa strana era che più lo faceva e più ne aveva voglia. Era ...
... diventata una droga per lui tanto da non interessargli altro, per sua fortuna, perché lui voleva sempre e solo quello mentre gli altri ragazzi erano più attratti dall’alcool e dagli stupefacenti. Faceva tanto sesso ma non ne era mai sazio. Il suo sogno era di incontrare un uomo maturo, con un cazzo fuori norma, che lo usasse a suo piacimento praticamente sempre. Un sogno irrealizzabile, praticamente.
“Hai visto quello? Penso che ti stia facendo il filo”, gli disse ad un certo punto l’amico. Si voltò nella direzione del suo sguardo e vide una bella auto ferma sull’altro lato della strada. L’uomo al volante guardava fisso verso di loro e, benché poco illuminato, sembrava interessante.
“Ma sei sicuro che ce l’ha con me?”
“Ma certo! Muoviti, vai, vai da lui, non fartelo scappare. E vaiii”.
“Ok, ci provo, così vediamo se invece sei tu ad interessargli” ed attraversò. Come fu sull’altro marciapiede e gli passò lentamente accanto, quello gli aprì la portiera. Lui, appoggiandosi a quella, si chinò a guardare dentro ed il loro sguardo si incollò. Non si dissero niente, non ce ne fu bisogno. Tale fu l’attrazione che non ci pensò due volte e si sedette dentro.
Era un uomo molto più grande di lui, sui 42 anni, con capelli e barba leggermente brizzolati. Era vestito impeccabilmente in giacca e cravatta: si capiva che era uscito allora dall’ufficio. Il fisico asciutto e possente, per come lo poteva giudicare in quella situazione, ma ne vedeva chiaramente le cosce ampie e tornite, ...