1. Giochi di parole, di fantasia e di carne


    Data: 18/09/2017, Categorie: Masturbazione Autore: Della Morte della Vita, Fonte: EroticiRacconti

    Segue https://www.eroticiracconti.it/racconto/34255-ritorno-al-ristorante “Mi piacerebbe provare scrivere qualcosa per te.” È così che è iniziata. In realtà un po’ prima, quando io gli ho lasciato la mia mail per commentare un suo racconto che mi aveva… scossa. È imbarazzante. “Se ti va, prova a suggerirmi una situazione, una fantasia, qualcosa che ti eccita, che ti stuzzica, o che magari ti ossessiona. Dimmi se ci sono dettagli importanti per te, come la penetrazione o altro. Senza scrupoli, senza imbarazzi, sentiti libera di chiedermi quello che vuoi.” E eccitante. Di solito sono io che scrivo il mio piacere. Ora, invece, sarebbe stato qualcun altro a scrivere di me. L’idea è imbarazzante ed eccitante allo stesso tempo. “D'accordo. Continua un mio racconto, si chiama Al Ristorante.” Trascorrono un paio di giorni, fino a venerdì. È l'ora di pranzo quando mi arriva qualche riga. Fa così strano leggere quelle parole, di quella ragazza, di quella mia “me”. Poche righe in cui non succede nulla, se non incuriosirmi. E, quando succede, è un dramma. Passo il resto del pomeriggio in fibrillazione, il mio cervello mi propone in mille situazioni assurde, anche esagerate. Ho voglia di toccarmi, di masturbarmi, ma aspetto. Non voglio farlo ancora. Voglio il racconto. È mentre mi vesto per andare a fare l'aperitivo con le mie amiche che mi rendo conto di due cose. La prima è che sarà divertente vedere in che situazione mi metterà una mente maschile. L'altra è che questo racconto mi farà ...
    ... capire che idea si è fatta la gente di me. Sono agitata. Questo gioco mi ha reso nervosa. Le mie amiche lo notano e divago, dicendo che ho discusso con mia madre. Non sanno che scrivo delle porcate. Non sanno che qualcuno sta scrivendo su di me. Niente… sono nervosa. E ho voglia. Frequento due uomini e nessuno dei due è qui, ora, a prendermi e possedermi e a calmarmi. Ecco cosa ci vorrebbe. Non tanto toccarmi, ma proprio essere presa. Accenno un sorriso. Per le condizioni in cui sono già il pensiero mi diverte. Mi eccita. Sento la passera reagire. Per fortuna non ho messo nulla di attillato. “Per i dettagli, su di te, su quello che ti sarebbe potuto piacere, ho fatto un frullato con tutti pezzetti che hai lasciato in giro per i tuoi racconti, poi mi dirai com'è venuto...” Boom. Sono un lago. Il cuore batte come impazzito, la curiosità mi divora. Ma non voglio leggerlo ora. “Ragazze, vado un attimo in bagno.” Fanno per venire con me, ma riesco a farle desistere. Chiudo la porta del box, mi abbasso pantaloni e mutande e mi siedo. Non leggo il racconto ora, voglio potermelo gustare. Appoggio la schiena, apro le gambe e inizio a masturbarmi. Niente penetrazione, voglio resistere per il racconto. Così mi accarezzo il clitoride. E immagino il cameriere sulla porta intento a fissarmi. Il pensiero mi eccita. Che mi veda. Che veda quello che sono. Con la mano libera allargo le labbra della figa. Ciao orgasmo, come ti voglio bene… Suona la sveglia. Apro gli occhi sorridente. Ho tutto ...
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