Giochi di parole, di fantasia e di carne
Data: 18/09/2017,
Categorie:
Masturbazione
Autore: Della Morte della Vita, Fonte: EroticiRacconti
... delle donne con un ragazzo, mi fa persino aprire la porta! Sei proprio… Daniele mi infila dentro due dita. Mentre sto parlando con le ragazze. Ho un brivido. La mia vagina reagisce all’istante mentre la mia mente mi proietta nella scena. Gemo. Quelle dita, nella realtà le mie, mi stanno scavando dentro. La mia resistenza è quasi nulla e mi sto penetrando con tre dita. Oddio… sto godendo di nuovo… Non ho bisogno di leggere per sapere cosa stia per succedere, penso di averlo capito. Sì, sei stato bravo a rendere la mia voglia, te ne devo dare atto. E mi sto masturbando leggendo di me. Grazie. “… qualcosa di liscio e grosso premere contro l'ingresso della mia fica…” Ecco. Ci siamo. Lo sapevo. Daniele mi sta per scopare. E io vorrei essere scopata per davvero, non solo da un qualche dita. Maledizione. Mi rimane una cosa solo da fare. Allungo una mano, prendo il mio amico, e l'appoggio al mio sesso. “… come sei stretta…” Dice Daniele. “Stretta un cazzo,” dico io, nella realtà. E spingo il deo quasi tutto dentro di me. Entra. Eccome se entra. Sto colando, sono talmente fradicia che colo. “Vedi come sono stretta? Spingilo più dentro.” E lo faccio. Quasi grido. Maledetto Teo che mi ha aperta e sfondata. “… spingi e sta zitto…” Dice la me del racconto. Ecco, così ci siamo ...
... meglio. Questa sono io. “… sentii la carne, la pelle, distendersi fino al limite, bruciare quasi, per accoglierlo dentro di me..” Oddio. Questa cosa mi fa impazzire. Sono fuori controllo. Le sue mani mi stringono le tette, le schiacciano, le stringono. Me lo immagino. Ormai non basta solo il deo, muovo anche il bacino per accoglierlo meglio. Sto impazzendo… E faccio la cazzata. Quando sento che sto per venire… spingo… cazzo se spingo. E godo. Godo come ho goduto poche volte masturbandomi. Grido. Spalanco le gambe e, di colpo, le chiudo. Mi servono alcuni minuti per tornare alla realtà. Mi sento sfinita. A pezzi. E con una grossa presenza dentro di me. Guardo il telefono. Il racconto continua. Un pompino a mio fratello. Oh sì, appena lo vedo gli faccio il più bel servizio della vita. Mi trascino ai piedi del letto, piano piano mi alzo. Lo specchio. Il deodorante nascosto dentro di me non si vede. Se non fosse… o forse è solo la mia testa perché sa cosa nascondo, a darmi l'idea di avere la figa gonfia. Devo cambiare le lenzuola. Che disastro! Ora colazione. Mi metto addosso una maglietta lunga e apro la porta. “Ciao Lucky!” Il cagnone mi fa un sacco di feste e mi lecca la faccia. Lo abbraccio, gli stampo un bacio in mezzo agli occhi e vado in cucina. Che strano camminare così…