1. La sfida (fantasia)


    Data: 27/07/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: lecap

    ... poco."
    
    Era palese che la persona in questione fossi io ma altrettanto chiaro era che non mi ero mai sentita considerare così poco da poter decidere al posto mio. Senza dire una parola, seccata, mi alzai dal suo tavolo e trenta secondi dopo ero di nuovo immersa tra le persone che giravano per il centro cittadino.
    
    Qualche minuto dopo la sua voce alle mie spalle mi disse: "Incamminati lungo la prossima strada a destra."
    
    Non mi girai ma, senza sapere perché, arrivata all'angolo della strada indicatami, voltai davvero verso destra; dopo qualche centinaio di metri, la sua voce mi disse ancora:
    
    "Fermati qui; siamo arrivati alla mia automobile: è questa nera."
    
    Pensai e dissi dentro di me senza, con questo, rivolgergli la parola.
    
    -Brutto presuntuoso- la mia macchina è questa nera,dice- come se avesse una Porsche oppure una di quelle Mercedes lunghe come una portaerei invece che una microscopica Smart. -
    
    Tutto ad un tratto però, riflettei che i macchinoni sono usati dagli uomini anziani o brutti o, ancora peggio, insignificanti, per poter fare colpo sulle donne. Fabio effettivamente, per portamento, modo di parlare e di porsi verso gli altri, sicuramente non aveva bisogno di simili aiuti.
    
    Mi ritrovai seduta al suo fianco mentre le strade della metropoli scorrevano ai nostri fianchi.
    
    "Il fatto che io sia salita in macchina, non ti da il diritto di pensare che io accetti nulla di quello che vuoi propormi e neppure che continuerò a rimanere fin dove vuoi ...
    ... portarmi. Brutto stronzo."
    
    Esclamai continuando a fissare davanti a me.
    
    "Ricordo bene come parlasti della tua visione del sesso quella sera che ci siamo conosciuti, senza cadere mai in squallide ovvietà o ancor di più, in deprimenti ragionamenti volgari.” Disse, proseguendo:
    
    "Io ti posso regalare l'intrigo che ti ha sempre interessato ma, al tempo stesso, è sufficiente che tu dica semplicemente -NO- e tra mezz'ora la mia auto si fermerà esattamente davanti al bar dove ci siamo incontrati.”
    
    Non risposi.
    
    Non perché attirata dalla sua misteriosa idea ma solo per non dargli la soddisfazione di sapermi spaventata come, invece, effettivamente ero.
    
    L'auto si fermò in un piccolo cortile ghiaioso, scese e successivamente aprì la mia portiera aiutandomi a scendere senza dire una parola; tenendomi a braccetto si incamminò, senza parlare, verso il portone d'ingresso di una villa padronale in stile barocco presumibilmente eretta nell'800.
    
    Solo dopo aver suonato tre volte al campanello si volse verso di me e dopo avere estratto un foulard nero ed averlo ripiegato fino a farlo diventare una lunga striscia, mi disse:
    
    "Sta per iniziare il tuo viaggio verso una nuova consapevolezza dell'erotismo. Cinque sensi sono troppi per poter assaporare questa esperienza e la vista, è sicuramente quello che attirerebbe troppo la tua attenzione a dispetto degli altri quattro, sicuramente ben più importanti.”
    
    Senza dire altro, si pose dietro di me e dopo avermi posato la fascia di seta ...
«1234...7»