1. E... lo bagnai tutto


    Data: 27/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    ... compiaciuto.
    
    Quasi timidamente mi chiese se poteva infilarmelo nel sedere. Lasciandolo uscire dalla bocca immediatamente, con un sorriso gli confermai la mia disponibilità. Si buttò di nuovo sul letto, questa volta con la pancia rivolta verso l'alto, e mi chiese di scoparmi da solo stando sopra di lui. Mi misi in piedi sopra di lui e, sollevata la gonna e spostato l'elastico del tanga, guidandolo verso il buchetto con la mano, me lo feci scivolare dentro con facilità, iniziando ad andare su e giù. Resistette a lungo, pur ansimando per il piacere che gli procuravo ma anch'io ero pienamente gratificato da quell'uccellone che mi riempiva tutto. Quando esplose mi strinse con forza le braccia, pregandomi di restare fermo, con il cazzo ben piantato dentro di me e completamente appoggiato a lui. Anche il mio pisello ritornò completamente in tiro ma, compresso contro la sua pancia, non si vedeva nemmeno.
    
    Dopo aver ripreso fiato ed essersi saziato di me, portandomi di nuovo in bagno, volle che lo osservassi mentre faceva la pipì. Lo feci. Finito mi portò in un'altra camera dove si rivestì completamente, con giacca e cravatta.
    
    Gli chiesi se posso rivestirmi anch'io e lui mi spiazzò con una richiesta del tutto improbabile.
    
    “Vuoi venire a fare una passeggiata così?”
    
    “No!” rispondo secco. Ma per chi mi aveva preso, pensai. Lui, forse forte del suo status sociale, rilanciò in un modo ancora più volgare, offrendomi cento euro per un giretto. Rifiutai ancora e lui alzò ...
    ... l'offerta, passando subito a cinquecento euro. Cazzo, pensai, per me sono una cifrona. In fondo li non mi conosce nessuno e, così vestito sono, in ogni caso, irriconoscibile. Non convinto, ma solleticato dall'offerta, accettai. Lui, sempre più sicuro, presa dal portafogli una banconota da cinquecento me la mise in mano dicendo “Andiamo”. Mi portò nel garage interno e mi fece salire sulla sua macchina. Gli domandai dove voleva andare e mi disse che avremmo raggiunto il bar del paese dove avremmo bevuto una cosa. Vedendomi ancora indeciso e sempre con i soldi in mano, aggiunse che gli piaceva farsi vedere con “belle ragazze” in paese. E rise. Non so perché ma risi pure io. Va bene si poteva fare. Parcheggiò a poche decine di metri da un locale caratteristico del paese e, una volta entrati, ci sedemmo su un tavolino interno. A parte tre uomini al banco, eravamo soli. Cercai i loro sguardi per capire come potevo apparire con quei tacchi e con la gonna, ma non si interessarono a noi. Una signora si avvicinò per chiederci di ordinare. Lo conosceva e i due scambiarono alcune battute sulla sua presenza e poi lei sottolineò come era spesso accompagnato da belle ragazze. Rispose dicendo che ero una sua collaboratrice e che eravamo li per lavoro. Lei, non guardandomi, se ne andò e anche quando portò le bibite non si curò più di tanto di me. Però restai teso ed agitato anche se tutto filò liscio fino a quando non rientrai in macchina, dove tirai un sospiro di sollievo mentre il mio nuovo amante ...
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