1. La notte bianca


    Data: 28/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: soldinohihihihi, Fonte: Annunci69

    ... incredibilmente lungo. Non saprei dire esattamente, ma ad occhio e croce una ventina di centimetri. Quando vidi quel bastone persi ogni freno. Me lo tolsi dai pantaloni e iniziai a segarmi anche io. Dalle palle, la lingua percorse le venature del cazzo fino ad arrivare in cima alla cappella. Con la mano abbassai la pelle, scoprendo il glande roseo. Aprii leggermente la bocca e lo misi tra le labbra. Il gusto di cazzo mi esplose in bocca. Fu lì che pensai a Michele. Era quel sapore, quella cappella che si faceva strada nella bocca, quell'odore di maschio.
    
    Avrei voluto avere Michele in bocca. Potevo essergli tutto. Un fratello, un amico, un compagno di avventure, un amante, la puttana che gli offre piacere. Lo avrei preso nel culo quando aveva voglia di montarmi e sostenuto quando aveva bisogno di un amico fidato. Invece ero lì, inginocchiato per strada a spompinare uno sconosciuto. Quel cazzo mi riempiva prepotente la bocca. Guardai in alto, anche se mi era stato detto di non farlo. Francesco nemmeno mi guardava, era tutto preso dal porno sul cellulare. Chiusi gli occhi.
    
    Gli affondi su quella minchia si fecero più intensi. Cercavo di spingermelo più in gola che potevo, e dove non arrivavo con la bocca mi aiutavo con le mani. Aumentai il ritmo delle pompate come se fosse una sega, e in alcuni momenti riuscivo a infilarmelo tutto in gola. Quando era dentro tutto riuscivo perfino a toccargli le palle con la lingua. Lo tenevo dentro più che potevo, cercando di usare le ...
    ... pareti della gola per segarlo, come se fosse la fica bagnata a cui era abituato. Poi però quasi mi strozzavo e dovevo tornare a respirare.
    
    Sentivo che quel trattamento lo faceva godere. Le ginocchia tremavano leggermente, ogni tanto qualche gemito spezzato. Non potevo fermarmi, ora dovevo arrivare fino alla fine. Volevo che sborrasse.
    
    Cercai di rilassare i muscoli più che potei, e continuai gli affondi veloci. Ogni volta che il cazzo era dentro tutto sentivo la cappella sbattere contro la gola. "Ah! Prendilo puttana", non so se si stesse riferendo a me o alla troia del video porno. Non importava. Continuavo a ingoiare quel pezzo di minchia, senza stancarmi, senza riposo. "Vengo!", lo sfilai dalla gola appena in tempo. Dalla cappella partirono dei getti di nettare caldo.
    
    Francesco sborrò tantissimo. Almeno tre schizzi che mi arrivarono in faccia, tra i capelli e sulla fronte. Sentivo l'odore di sborra, e la sentivo scivolare sulla faccia. D'istinto mi avvicinai al cazzo e leccai la cappella per pulirla, ma mentre leccavo, Francesco se lo prese in mano e se lo infilò nei pantaloni della tuta. Adesso sembrava imbarazzato.
    
    Mi guardò, avevo la faccia piena della sua sborra. Gli feci un largo sorriso. "Ora devo andare", mi disse un po' impacciato "sei stato bravo!". Mi ridiede il cellulare e fece per andarsene. "Francesco! Aspetta", mi alzai da terra, presi il portafoglio dalla tasca e gli porsi venti euro. Lui mi guardò ancora più imbarazzato."Tieni, la prossima birra la ...