Il prigioniero di zelda
Data: 28/07/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Isaac
... di bicchieri, per darmi coraggio) li chiamai a tavola dove accorsero gioviali.
Apprezzarono le portate, ed onorarono le bottiglie, nonostante le deboli proteste di lui che si professava astemio (“tanto meglio”, pensavo, ed altrettanto faceva Zelda che mi lanciava occhiate d’intesa in tralice nel mentre che mi faceva un inusuale piedino).
Il nostro doveva aver intuito qualcosa, dai movimenti sotto al tavolo e dagli ammiccamenti ma, dopo un’accennata perplessità, pensò che la cosa non lo riguardasse ed anzi, si mise nella disposizione d’animo, propiziata dall’alcool che gli avevo somministrato in quantità francamente eccessiva, di godersi lo spettacolo, con ciò dimostrandosi men inibito di quanto temessimo.
Dopo il pranzo il caffè, ovviamente corretto, l’ammazzacaffè e, giusto per non farci mancare nulla, una sambuca … ormai giacevamo tutti e tre piuttosto sciolti sui due divani d’angolo, io su quello da due posti, Zelda ed il giovane sull’altro, cominciammo a chiacchierare del più e del meno e Zelda prese a pretesto una barzelletta per cominciare ad introdurre l’argomento, posando distrattamente la mano sinistra sulla coscia del giovane, parlammo delle rispettive prime volte, delle esperienze più bizzarre e, finalmente, facemmo il gioco della verità: ciascuno avrebbe dovuto confessare la propria fantasia più riposta.
Cominciò il nostro ospite che subito ci spiazzò: da adolescente, in campeggio, fingendo di dormire aveva spiato due suoi compagni che si masturbavano ...
... a vicenda, ed era trasecolato quando uno dei due si era inginocchiato dinanzi all’altro e gli aveva praticato un pompino (disse proprio così); quella curiosità gli era sempre rimasta ma, data la tetragona moralità della sua fidanzata assai religiosa, che escludeva categoricamente il coinvolgimento di altri nel loro rapporto di coppia, disperava che si sarebbe potuta mai realizzare.
Una cappa di silenzio cadde su tutti e tre, io continuavo a bere, Zelda sorrideva sorniona ed il nostro ospite corrugava la fronte, forse rendendosi conto solo allora di che cosa aveva detto.
Zelda intervenne: “ma è una cosa molto comune, anche un mio cugino mi confidò essergli successa una cosa del genere, che male c’è? Sono giochi tra persone consenzienti che, in fondo, si danno solo piacere l’una con l’altra … e tu (rivolgendosi a me) che cosa ne pensi?”
Ingollai l’ultimo sorso di vino e, con la voce lievemente impastata, replicai: “Si, è così, tutti hanno di queste fantasie”. “Anch’io” aggiunsi dopo una pausa calcolata “ogni tanto mi sono attardato in questa fantasie ed ho spesso interrogato le mie partner su che cosa si prova mentre si sbocchina un uomo” (avevo deciso di lasciar perdere anch’io gli eufemismi …).
“Si? E che cosa ti hanno detto?” rilanciò Zelda. “Be’, non a tutte piace farlo, qualcuna lo percepisce come un’imposizione, come l’affermazione di una prevalenza del partner su di loro e come un’accettazione di subalternità che le umilia ma le più intelligenti, proprio per ...