1. Il prigioniero di zelda


    Data: 28/07/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Isaac

    ... le stesse motivazioni ed inquadrando correttamente la cosa in un gioco di ruolo, si godono la situazione esercitando un potere immenso sul piacere del compagno”.
    
    Lei mi scoccò un’occhiata infuocata e sibilò, fingendosi divertita “troppo aulico, come sei manierista!” temendo che quella mia inopportuna impancatura accademica raffreddasse l’atmosfera.
    
    Capii l’antifona e subito mi corressi: “Quasi tutte loro dicono che la cosa le fa sentire molto porche, che l’odore di maschio, il sapore di cazzo le esalta in una frenesia che le eccita immensamente e, quando ricevono il piacere del proprio uomo nella bocca e sul viso si sentono gratificate quasi come da un orgasmo”.
    
    “Si, dev’essere proprio così!” intervenne trafelato il giovane, tutto rosso in viso ed affannato; aveva un’evidente erezione e deglutiva nervosamente. Gli versai dell’altro vino eppoi, rivolto a Zelda, dissi: “Cara, che cosa possiamo fare per risolvere questa situazione? Non possiamo congedare il nostro ospite così, in questo stato”.
    
    Lei finse di pensarci un attimo e replicò: “Vieni qui” nel mentre che si inginocchiava dinanzi al giovane ancora seduto e con sicurezza gli portava le mani in vita slacciando la cintura e sbottonandogli i calzoni; gli sfilo i mocassini ed i calzoni lasciandolo nudo dalla vita in giù con indosso solo le calze in filo di scozia nere.
    
    Trasecolai, mentre Zelda non diede a vedere alcuna emozione particolare, quando mi resi conto che il ragazzo aveva un cazzo di tutto rispetto, ...
    ... spesso, nerboruto, teso e paonazzo, mi spiegai così le resistenze della sua fidanzata a dividere con altri quel ben di dio e lo dissi, generando la risata liberatoria di lui e guadagnandomi un’occhiata di approvazione di Zelda.
    
    Zelda mi fece inginocchiare accanto a lei, “Vedi? Toccalo anche tu, non morde mica?” allungai la mano destra e cautamente lo impugnai apprezzandone la marmorea durezza ed i sussulti nervosi che facevano sobbalzare quella splendida minchia; “Guarda, si fa così” si protese in avanti con la bocca socchiusa e, con lentezza micidiale, appoggiò le labbra umide intorno al glande inducendo un gemito affranto del ragazzo.
    
    Se ne distaccò lentamente ed io rimasi ipnotizzato dal sottile filo di saliva e chissà cos’altro, che congiungeva il glande di lui con la punta della lingua leggermente estroflessa di lei, poi mi poggiò la mano sinistra dietro la nuca e mi indusse ad avvicinare il volto a quel cazzo completamente scoperto e bagnato dalla saliva di lei.
    
    Sobbalzai quando avvertii quell’odore così familiare ma che, sino ad allora credevo solo mio, poi schiusi anch’io le labbra e cautamente le deposi sulla cappella violacea del ragazzo che quasi gridò.
    
    Mi spinsi un po’ avanti e presi in bocca quasi metà del suo cazzo, avvertendo un sapore albuminoso che mi piacque; nel frattempo Zelda giocava coi mie capelli convincendomi a muovermi su e giù con lentezza “Succhialo, amore, succhialo e stai attento a non toccarlo coi denti …”
    
    Il cuore mi batteva a ...