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Felice di quell'incontro inaspettato
Data: 29/07/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Priapo_76
... modo preciso la strada, c'era stato una sola volta accompagnato da lei ed in modo anche molto veloce. Alla fine della scalinata, dopo qualche istante di incertezza imboccò una sorta di vicolo che scendeva tra pareti delle case di inizio secolo del centro storico del paesino. Li a qualche decina di metri poteva intravvedere un ponte coperto completamente costruito in legno, ove qualche tempo prima si era fermato con lei a guardare quel panorama molto suggestivo che il fiume e le case costruite a ridosso dello stesso creavano. Quella sera tutto però sembrava avere una magia particolare, quell' aurea che solo la notte riesce a regalare grazie anche ai riflessi ed ai giochi di luce che si riflettevano sull'acqua del fiume, rendendo tutto così magico, almeno ai suoi occhi era così. Lei gli chiese "tutto ok?", notò che il suo passo si era rallentato, ma più che incertezza la sua era ammirazione per quello scenario desueto (poco comune), ma lui repentino non esitò a rassicurarla e riprese subito dopo una camminata decisa, anche se da li a pochi civici sarebbero arrivati. La corte interna, preceduta solo da uno stretto vicolo che la collegava alla strada, era formata dalle facciate dei palazzi che sorgevano in modo speculare, formando una sorta di rettangolo immaginario; guardandoli dal basso verso l'alto un po' ci si perdeva lo sguardo, si inerpicavano per parecchi metri, almeno una quindicina, come delle sorta di torri ...
... medievali, anche se la loro costruzione si poteva stimare tra la fine dell'800 ed inizio '900. Il civico non c'era. I numeri uno, tre, sette, nove, si scorgevano nella penombra ravvivata solo da una flebile luce li a pochi metri, il cinque non c'era. Come da accordi lui fece uno squillo al cellulare della persona che aveva organizzato la festa e, come per incanto, dopo qualche istante una luce comparve ad illuminare la fessura tra il pavimento ed il portoncino in legno massiccio, ed un rumore sancì l'apertura dello stesso. Lei tutto quel tempo era stata aggrappata al suo braccio, era bendata per cui non poteva vivere quella sensazione se non per quelli che erano i pochi rumori che accompagnavano quella calda serata di fine estate, ma quando senti il clic metallico della serratura del portoncino capì che era arrivata e che da li a poco la sua attesa sarebbe finita. "Attenta agli scalini" le sussurrò lui, lei inizio a salire quelle ripide scale che si inerpicavano in maniera molto repentina, non senza una certa difficoltà, ma dopo circa un minuto finalmente arrivarono nel pianerottolo che sancì l'arrivo alla porta di ingresso all'attico dell'ultimo piano. Ad aspettare alla porta c'era la persona che lei aveva sentito lei al telefono, accordandosi per quella sera in quella strana location, lui lo salutò con una stretta di mano e dopodiché le affidò la mano di lei, così che potesse da quel momento in poi diventare il suo nuovo ...