1. Gita scolastica 1


    Data: 30/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: michiamanotu, Fonte: Annunci69

    Era un giorno di Aprile, eravamo sul pullman. Gli schiamazzi della mia classe erano insopportabili, il mio pranzo si era completamente schiacciato nello zaino e nessuno si accorgeva del fatto che tra le mie gambe un’erezione incontrollabile pulsava fiera. Niente di strano, come al solito, anche in quell’occasione, la gita del quinto liceo, non riuscivo minimamente a provare interesse per i miei compagni di classe, per quel mucchio di sgallettati urlanti che mi stavano alle spalle mentre sedevo da solo in uno dei primi posti del pullman. Accanto a me nessuno. I miei occhi focalizzati su una sola figura: il professor Luca. In piedi nel corridoio dell’autobus, appoggiato con il braccio destro ad uno dei sedili del bus, intento a parlare con un altra prof a cui si era avvicinato diversi minuti prima, non poteva immaginare di avere addosso lo sguardo lascivo di uno dei suoi alunni. L’osservazione del suo corpo mi rendeva incredibilmente eccitato, spesso in classe mi trovavo a dover nascondere improvvise erezioni come quella che stavo avendo in quel momento. Non era colpa mia, da sempre il mio corpo reagiva soltanto alla vista di maschi simili al mio prof: più grandi, con le spalle larghe e possenti, un po’ di pancia, i capelli brizzolati ed un comportamento gentile e paterno. Lui in particolare era diventato l’oggetto del mio desiderio dopo una serie di avvenimenti insoliti e segnali che c’erano stati fra di noi. Innanzitutto un giorno durante l’intervallo mi beccò a ...
    ... scarabocchiare un uomo nudo e vagamente deforme su uno stralcio di carta. Mi fece una faccia scherzosamente scioccata. Il suo viso era molto espressivo ed incorniciato da una folta barba scura.
    
    Doveva essere stato un giovane desideratissimo a vent'anni, visti i suoi tratti gradevoli e il fisico ancora muscoloso ma non più allenato con la stessa intensità. Tuttavia io lo preferivo così, più maturo, coi capelli brizzolati e una leggera stempiatura, col volto segnato da qualche rughetta ma con gli occhi di chi ha esperienza alle spalle. Quell’esperienza di cui volevo disperatamente far parte anch’io. La vista di quella smorfia mi aveva messo in allerta, ma dopo che si avvicinò, sporgendosi verso il disegno per guardare meglio cosa stavo facendo, iniziammo a dialogare. Gli spiegai che amavo il disegno e l’arte, in particolare la secessione viennese. Nel frattempo mi colpì l’odore del suo corpo da vicino. Non capivo se si trattasse più di profumo o dell’essenza della sua pelle, ma fu una delle cose che mi rimase più in mente di quel momento.
    
    “Ogni tanto faccio questi schizzi ispirati agli autoritratti di Schiele”, continuai a spiegare, arrossendo un po’.
    
    “Beh, un giorno potresti regalarmi una copia d’artista, che ne pensi?” Mi aveva detto, giocando. Non capiva molto di arte, era più ferrato sulla storia, materia che insegnava con grande passione.
    
    “Certo, e lei potrebbe mettermi un bel voto alla prossima interrogazione!” Risposi trovando il coraggio di fare una battuta di ...
«1234...7»