1. La Coinquilina cap.14


    Data: 30/07/2018, Categorie: Voyeur Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti

    ... Molto probabilmente perché non indossava niente di così osceno come al suo solito o forse perché si stava abituando a lei. Preferì credere a questa seconda possibilità. Aprì la porta del bagno e tornò in camera per vestirsi. Decise di indossare dei jeans scuri, una camicia bianca e una giacca elegante bordeaux che bene si intonava con la sua pelle bruna. Tornò in bagno per spruzzarsi due gocce di profumo ma vi trovò Sara intenta a lavarsi le mani. “Ma come siamo eleganti!! Speri di rimorchiare una facoltosa donna ancora single?” rise Sara “Sì certo...così mi sistemo una volta per tutte e ti lascio pure l’appartamento” “Sì però…..manca qualcosa….” lo guardò pensierosa “Cosa manca?” “Ecco, ci vorrebbe un farfallino al collo! Ce l’hai?” “Sì ce l’ho ma no dai….troppo formale…...” “Vai a prenderlo e proviamo” insistette Sara Gustavo cercò l’unico farfallino che aveva, indossato una sola volta al matrimonio di suo cugino Alberto. “Ecco…..dammi qua, te lo metto io!” Sara si spostò dietro Gustavo. Si guardarono negli occhi per dei brevissimi secondi attraverso lo specchio. I suoi seni sfiorarono leggermente la sua schiena e sentì le sue mani passare quel farfallino sul suo collo. Di nuovo quella scossa elettrica. Ma stavolta la controllò e la percepì come piacevole, non più come un disagio. “Fatto….guarda come sei bello così” Tornarono a guardarsi nello specchio e stavolta Sara lo abbracciò da dietro e si avvicinò al suo orecchio sinistro. “Non so se voglio stare in questo ...
    ... appartamento senza di te”. Gustavo si girò verso di lei. La sua fragilità emotiva era inversamente proporzionale alla sua carica erotica e alla sua sfacciataggine sessuale. Non era una mangia uomini. Gli uomini li rispettava e ci si affezionava. Non si sarebbe mai approfittata di lui, non avrebbe mai cercato di sedurlo per ottenere qualcosa, ma dentro di sé Gustavo lo aveva sempre saputo. Ebbe l’istinto di baciarla ma il campanello interruppe quel loro piccolo momento di tenerezza. “Ecco, sono arrivati, dai vado, ci vediamo stasera se ci sei, non credo di fare troppo tardi, anzi spero di tornare per l’ora di cena. Comunque ti avviso, se per caso avessi ancora spazio nello stomaco, ceniamo insieme”. “Vai divertiti!!” lo salutò Sara facendogli l’occhiolino. Quando scesero dalla macchina, Gustavo, Elisabetta e il marito fecero la stessa faccia stupita. Davanti a loro una villa enorme dai colori pastello giallo e verde in pieno stile liberty, con bellissime decorazioni intorno alle finestre esaltate dalla luce di quella giornata limpida e soleggiata. Il cancello aperto, in ferro battuto, li accolse nello splendido giardino occupato da un enorme gazebo bianco. Un paio di camerieri li fecero accomodare dentro la villa e raccolsero i loro soprabiti. Dopo un paio di minuti videro apparire i festeggiati che andarono loro incontro con le braccia aperte “Eccovi finalmente!! Siete arrivati!!!” Tutti e cinque si abbracciarono e si baciarono con enorme trasporto. Poco dopo, Gustavo apprese che ...
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