1. La Coinquilina cap.14


    Data: 30/07/2018, Categorie: Voyeur Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti

    ... congiungeva con una sorta di bustino che le evidenziava i seni e le fasciava perfettamente i fianchi. La parte di sotto era una gonna a pieghe, non le arrivava neppure a metà coscia e dall’orlo si intravedeva il tipico pizzo delle autoreggenti. La sua camminata sicura e fiera la portò al tavolo di Gustavo che ormai, senza fiato, era totalmente catturato dall’inequivocabile movimento sussultorio dei suoi seni. Sara gli sorrise mostrandogli il telefono. Tutto il tavolo di Gustavo composto da due donne e 4 uomini, fu calamitato dalla sua presenza. “Eccomi, scusate il disturbo, buon appetito! Tieni il tuo telefono, scusa se ci ho messo un po’ ma quando Ivan mi ha chiamato non mi ero ancora fatta la doccia e quindi….” “Ivan ti ha chiamato?” “S..sì...glielo hai chiesto tu no? Non dovevi ricevere una chiamata importante di lavoro?” Gustavo capì immediatamente l’escamotage di Ivan per far venire la sua coinquilina alla festa, si adirò ma non volle dirle la verità. “Ok, grazie e scusa….. se vuoi puoi andare” le rispose un po’ seccamente Gustavo. “Ah…allora vado...” “Ma noooo, si sieda qui, cameriere?? Porti una sedia per favore” esternò Bernardo. Gustavo lo guardò scoraggiato, poi vide Sara lì in piedi, ingannata da Ivan che molto probabilmente voleva solo mostrarla come trofeo ai suoi amici. Si infervorò ancora di più ma la fece sedere volentieri accanto a lui. Le due donne al tavolo la guardarono con aria malfidata, vedendo come i rispettivi mariti la stessero coprendo di ...
    ... attenzioni. Si sussurrarono all’orecchio che era facile attirare l’attenzione con quegli abiti, così son buone tutte, così siamo tutte provocanti, ben sapendo dentro di loro che non era vero. Sara aveva quel fascino innato che non lo si può acquisire e non dipende dall’avvenenza fisica che comunque non era trascurabile. Milioni di donne avrebbero ucciso per un seno naturale di quelle proporzioni, per quelle gambe lunghe e dritte come colonne e per quello sguardo incredibilmente accattivante. Ma la cosa più importante era la confidenza, quel misto di innocenza e consapevolezza che Sara portava con sé qualunque cosa facesse. Il dolce era un pan di spagna ripieno di cioccolato fondente ricoperto da una crema di lamponi e glassa. Gustavo non aveva più fame. Sara divorò la sua porzione in meno di 5 minuti. “Non hai pranzato vero?” le chiese a bassa voce Gustavo. “No”, rispose con la bocca piena, “mi sono precipitata appena ha chiamato Ivan, avevo paura che chiamasse il tuo cliente e non ti trovasse...” Gustavo, seduto davanti a lei, sentì per la prima volta il gonfiore spostarsi dai suoi pantaloni come di consueto, al suo petto. Avrebbe voluto alzarsi, andare al tavolo di Ivan e riempirlo di botte. “Ragazzi un minuto di silenzio per favore!!” Una voce ad un microfono interruppe qualsiasi conversazione in quel gazebo. Era quella di Francesco. “Adesso vi verrà servito il caffè, dopodiché siete invitati a muovervi tutti di nuovo verso la villa dove vi attende una band pronta ad intrattenervi. ...
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